FRANCESCO ZUPPIROLI
FRANCESCO ZUPPIROLI
Economia

Affitti Bologna: prezzi giù, ma la domanda risale del 27%

Dopo la flessione del 2020 calano ancora i canoni di locazione (-6%) e una stanza ora costa in media 13,40 euro mensili al metro quadro

Il ritorno dei turisti e il rientro degli studenti fuorisede: più richieste

Il ritorno dei turisti e il rientro degli studenti fuorisede: più richieste

Bologna, 25 agosto 2021 - L’affitto a Bologna non è più quello di una volta. È calato. È questa, di primo acchito, la principale conseguenza della pandemia, che già nel 2020 aveva fatto flettere verso il basso i canoni di locazione, come evidenziato da un’indagine di Tecnocasa, che riporta per il 2020 una riduzione dell’1,6% per i monolocali e del 2,2% per bilocali e trilocali, complice smart-working e il drastico calo di presenze turistiche e studenti in città.

Flessione che si è confermata, come riporta in questo caso Immobiliare.it, fino a luglio del 2021, quando gli immobili residenziali in affitto sono stati richiesti per 13,40 euro al mese per metro quadro, con una diminuzione del 3,6% rispetto a luglio 2020 e una discesa del 6% considerando tutti i primi sette mesi dell’anno. Numeri in controtendenza rispetto alle impennate che i canoni di locazione avevano invece fatto registrare dal 2017 al 2019, con picchi nel 2018 anche di +14,4% nel monolocale, +10,8% per i bilocali e +11,3% per i trilocali.

Il risultato oggi sono prezzi che possono arrivare ad un massimo di 11,60 euro al metro quadro mensili in zona Aeroporto-Borgo Panigale, zona Barca-Santa Viola, zona via Toscana-Savena, zona San Vitale-Mazzini. Passando quindi ai prezzi intermedi, fino a 12,60 euro in zona Murri-Massarenti, San Donato-Pilastro, Bolognina-Corticella. E poi alle punte massime di 13,10 euro al metro quadro in Saragozza e sui Colli e 15,10 euro in centro storico. Effetti di un eccezionale sorpasso dell’offerta a discapito della domanda, che tuttavia non ha permesso di riequilibrare del tutto un’annosa problematica di diponibilità abitativa a Bologna, che ora, con la ripresa del turismo, dell’economia e dell’università in presenza, stando alle sigle sindacali rischia di tornare prepotentemente "sui livelli pre-Covid".  

A Bologna nel 2021 sono già risalite del 27,6% le richieste per la ricerca di una stanza. Uno scenario che impone quindi una riflessione sul ricorso a vecchi e nuovi strumenti, per rispondere alle necessità abitative di tutte le fasce di popolazione, anche di quella linea grigia compresa fra chi non rientra nei parametri dell’Erp, ma allo stesso tempo non è in grado di sostenre i costi del mercato libero.

Per un 42/45% di domanda orientata all’affitto poi, il mercato immobiliare comprende una restante, consistente, sacca che guarda all’acquisto. E anche in questo caso si sta profilando una ripresa nelle compravendite di abitazioni rispetto al 2020. Bologna si conferma – nella fotografia scattata dal secondo osservatorio sul settore immobiliare curato da Nomisma – la città con la maggiore dinamicità nel mercato immobiliare, che nel primo trimestre 2021 a livello nazionale registra una crescita del 38,6% per le case e del 51,3% per i segmenti non residenziali.

Nella prima parte dell’anno, infatti, la città delle Due Torri torna ad avere anche una buona dinamica dei prezzi: nel 2020 il numero di compravendite era sceso del 15,1%, mentre grazie a una domanda molto attiva il recupero nel primo semestre 2021 si attesta intorno al +2%, con un picco del +2,2% per le abitazioni usate e una media del + 1,3% per quelle di nuova costruzione. Il divario tra prezzo richiesto e prezzo effettivo si è ridotto: per l’usato si è passati dall’11,5% al 9,5%, riporta ancora Nomisma. I tempi medi di vendita sono invece tornati stabili: per trovare un acquirente servono circa 5 mesi e mezzo per il nuovo, mentre si sono ridotti da 5 a 4 e mezzo i mesi per l’usato. Circa il 68% degli agenti è certo di un pieno recupero del mercato entro l’anno.