Il Teatro Duse di Bologna festeggia 200 anni: la storia tra aneddoti e grandi nomi

La nuova puntata del nostro podcast ‘il Resto di Bologna’

In questa nuova puntata del podcast il Resto di Bologna interverrà il giornalista Claudio Cumani, autore del libro ‘Cresciuti a pane e teatro’

In questa nuova puntata del podcast il Resto di Bologna interverrà il giornalista Claudio Cumani, autore del libro ‘Cresciuti a pane e teatro’

Bologna, 25 settembre 2023 – Certi luoghi della città li conosciamo da così tanto tempo, hanno fatto da scenario di tanti attimi della nostra vita che sembrano esistere da sempre. E allora ogni tanto è bene ricordare i loro compleanni. Oggi, in questa puntata del nostro podcast il Resto di Bologna, festeggiamo quello del Teatro Duse, che ha compiuto la bellezza di 200 anni. In realtà la data da riportare alla memoria è quel 1822, quando l’ingegnere Antonio Brunetti rilevò una sala attiva già dal 1600 all’interno del Palazzo del Giglio di via Cartoleria. Inizialmente il teatro Brunetti venne utilizzato soprattutto per spettacoli di burattini e circensi, ma le cose cambiarono con le generazioni successive e la sala divenne, sul finire del secolo, una delle più importanti della città, ospitando anche re Umberto I e la regina Margherita,e proponendo spettacoli con Sarah Bernhardt. Nel 1898 il teatro assunse il nome che conosciamo oggi, dedicato alla star del momento Eleonora Duse.

Ma la storia è solo all’inizio e la ripercorriamo – fra aneddoti e un affresco dei grandissimi che hanno calcato queste scene – assieme al giornalista Claudio Cumani. Autore del libro ‘Cresciuti a pane e teatro’ pubblicato da Pendragon nel 2021, ci guida in questo viaggio. Con qualche accenno agli spettacoli in arrivo a stretto giro di posta con cui il Duse festeggia i due secoli di storia. Ripercorriamo così i fasti dei primi anni, fino ai giorni in cui la città rimase con il fiato sospeso, nel 2011, quando il teatro rischiò di chiudere, salvato poi da una cordata di imprenditori che ne fecero un punto di riferimento per la cultura di Bologna. Una delle caratteristiche del Duse, ricorda Cumani, è stata quella di mescolare i generi e i linguaggi. Fra i grandi protagonisti, vanno sicuramente ricordati Carmelo Bene, Dario Fo e Giorgio Gaber. Su Bene circola un aneddoto: "Doveva recitare in Macbeth – spiega Cumani – ma una sera giocava la Roma e aveva deciso di fare uno spettacolo di Campana che durava meno, in modo da poter andare in albergo a vedere la partita".