ANGELO VARNI
Cultura e spettacoli

Hanno rubato un tram: a Bologna la storia tra film e sogno

La storia del film interpretato da Aldo Fabrizi negli anni Cinquanta e del suo successo sotto le Torri. La città e i suoi personaggi come scenario della figura notturna

Alcune immagini del film "Hanno rubato un tram", con Aldo Fabrizi, Carlo Campanini e Oreste Biavati, storico venditore della piazzola

Il 16 aprile 1955 ebbe luogo la prim proiezione in città di un film "girato – si diceva con orgoglio nella locandina – interamente a Bologna". Si trattava di "Hanno rubato un tram", diretto ed interpretato da Aldo Fabrizi, presente con uno dei personaggi femminili (la figlia del protagonista), Lucia Banti. Era previsto un unico spettacolo con inizio alle 22 al cinema Astra di via Rizzoli, per il quale si annunciava la sospensione delle riduzioni e delle tessere omaggio. Già da alcuni giorni sul Resto del Carlino erano apparse locandine che anticipavano l’evento, accompagnando il titolo con il commento destinato a sollecitare la curiosità: "Fatto un po’ strano, ma vero, sembra, anche perché è vero! dal deposito della Zucca".

Gli annunci dei giorni successivi segnalarono lo "strepitoso successo" di spettatori che riempivano quella sala di prima visione, dove la pellicola rimase proiettata per due settimane, fino al 31 marzo. Si trattava di una commedia dei buoni sentimenti, dominata dall’estro di un Fabrizi al meglio delle sue caratterizzazioni, dove tra sbuffanti bofonchiamenti si alternavano sorrisi e irate insofferenze, bonomìa e risentimenti, orgoglio di sé e autocommiserazione. Il tutto nell’Italia degli anni Cinquanta, lontana da frenesie consumistiche, con un forte senso dei legami familiari, comunque dominati dall’uomo di casa, con un totale rispetto per la nobiltà del proprio lavoro da svolgere al meglio, a riprova, altrimenti, di un vero fallimento personale.

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