Una dimensione personale, nella quale navigare per imbattersi nella sfera più intima dell’io, dove ritrovare sé stessi. Una dimensione che sarà Rea, cantautrice bolognese classe 2003, a farci raggiungere stasera dal palco di Sanremo Giovani con la sua Cielo aperto. Una canzone, il cui videoclip è a cura di Marco Santangelo, che si fa bandiera di un messaggio forte e potente.
Rea, cosa troviamo in Cielo aperto?
"Questa canzone è un punto di svolta per me, perché affronto una delle mie maggiori paure".
Quale?
"La paura del giudizio, di quello che possono pensare o dire gli altri. Un sentimento che, spesso, viene definito incongruo con il mio mestiere e con la carriera che ho scelto da sola. Mi viene detto che non posso avere questa paura, perché dovrei essere estremamente sicura".
Lei lo è?
"La paura c’è. È una sensazione che a volte sembra pronta a inghiottirmi. E Cielo aperto affronta proprio questo. La canzone che porto a Sanremo è stata scritta e poi prodotta per ricordarmi che, a volte, è importante lasciare fuori i giudizi esterni, ma anche quelli che io stessa elaboro: so essere il peggior nemico di me stessa. Per questo il mio obiettivo è quello di raggiungere il pubblico, sperando che qualcuno si riveda nelle mie parole".
In quali, precisamente?
"Nel passaggio finale del ritornello, quando canto: ’Ma io ballo anche da sola’".
Cosa ci è voluto per arrivare a questa consapevolezza?
"Ho scritto questa canzone un anno fa in un momento di transizione: avevo appena trovato nuove persone con cui lavorare musicalmente, stava cambiando tutto. Dovevo prendermi il tempo per ricomporre il puzzle e creare nuova musica. Il potenziale c’era, ma anche in quel momento sentivo la presenza del giudizio altrui: ognuno mi dava consigli, dicendomi cosa avrei o no dovuto fare. Insomma, una condizione della quale dovevo liberarmi e sfogare. Lì è nata Cielo aperto (che esce domani sulle piattaforme digitali, ndr)".
Cosa si aspetta da Sanremo?
"Sono soddisfatta di ciò che ho fatto. Ma voglio che arrivi al pubblico l’emozione e il messaggio che voglio trasmettere: i feedback servono, ma è fondamentale rimanere in contatto con sé stessi, scrollandosi di dosso il giudizio degli altri".
In conclusione, stasera cosa dobbiamo aspettarci?
"Ho scelto di presentarmi con una canzone che sento totalmente mia, dentro la quale c’è una matrice intima e profonda. Ho tutelato questa dimensione e spero che dal palco arrivi questo".