BENEDETTA CUCCI
Cultura e spettacoli

Cinquant’anni con la Pimpa, Altan la racconta

Oggi a Bologna proiezione dei corti e la mostra. “È nata per mia figlia, come un semplice gioco”. In cantiere quelle dedicate ai più piccoli e nuove storie della cagnolina a pois

Il mondo di Pimpa festeggia i suoi primi cinquant’anni in ottima salute

Il mondo di Pimpa festeggia i suoi primi cinquant’anni in ottima salute

Bologna, 30 marzo 2025 – È il 13 luglio del 1975 quando Pimpa appare per la prima volta sulle pagine del Corriere dei Piccoli in una tavola in cui contempla la Luna invece di andare a dormire. Franco Cosimo Panini Editore, la storica casa editrice di Pimpa che dal 1994 ne pubblica i libri e una rivista mensile dedicata, celebra da oggi a Bologna, il personaggio nato dalla matita e dalla creatività del fumettista Francesco Tullio-Altan, con una serie di iniziative dedicate ai piccoli lettori (e non solo) e con la pubblicazione di nuovi libri. Il primo appuntamento è alle 16 (replica alle 18) al cinema Modernissimo, dove saranno proiettati i corti animati di Pimpa. La festa continua alle 18,30 con l’inaugurazione della mostra ’Buon compleanno Pimpa’ in Biblioteca Salaborsa.

Altan, in che momento della sua vita nasce la Pimpa?

“Ero in Brasile, dove ho vissuto per un periodo, era nata mia figlia e ho creato la Pimpa per lei: non avevo mai pensato di fare cose per bambini prima di allora. Subito dopo siamo tornati a Milano e da lì è cominciata la lunga carriera della Pimpa”.

Che momento storico era per l’Italia?

“Siamo nella metà degli anni Settanta, un momento estremamente turbolento, pieno di tensioni ma anche di speranze, con una certa vivacità, molto più di adesso che la speranza mi pare sia in difficoltà”.

Pimpa e Cipputi nascono più o meno nello stesso periodo e parlano di due visioni del mondo che corrono parallele, una realistica e l’altra poetica.

“La Pimpa la definirei come la nascita di qualcosa di fresco, perché è nata per gioco con mia figlia, non avevo nemmeno pensato di pubblicarla, ma poi è diventata una strada che continuo a percorrere anche oggi, perché la Pimpa ha un suo mensile e ogni mese faccio due storie nuove, siamo arrivati a 1200 storie. Il mondro di Cipputi invece, è qualcosa di cui mi occupavo già da prima”.

Come le venne in mente di disegnare la cagnolina con i pois rossi? È un motivo che attrae e piace a grandi e piccoli.

“Anche qui non c’era un’intenzione, come succede per tante cose che accadono, i pois rossi si ispirano ai colori dei segnali stradali, colori noti insomma, ma l’ho compreso solo a posteriori. È un disegno che attrae. Quando le cose nascono per caso sono abbastanza semplici, poi è mantenerle che costa un po’ di lavoro”.

Come si ispira ancora oggi per la narrazione di una storia?

“Di solito è un piccolo spunto che porta alla storia. La Pimpa che incontra un animale, che parla con la nuvola, col sole, che viaggia col vento... Ma ormai il mondo della Pimpa ha la sua logica, le storie si sviluppano automaticamente, non ho più bisogno di controllare le leggi del suo mondo, sono molto chiare”.

Perché la Pimpa continua a piacere dopo 50 anni, nonostante il mondo sia cambiato?

“I lettori della Pimpa sono piccoli, una volta la lettura delle sue storie durava anche di più, fino ai 6, 7 o 8 anni, adesso a 4 anni è finita per i bambini, a 5 anni mi dicono che la leggevano quando ’erano piccoli’. Ma i bimbi più piccoli non sono cambiati così tanto, subito dopo è invece tutta un’altra cosa. Forse aiuta anche il fatto che sono già tre le generazioni di lettori della Pimpa e quando è stata letta da un genitore ecco che viene riproposta, mantenendola fresca”.

Che valori porta la Pimpa nel mondo?

“Credo che senza saperlo sia capace di portare una grande generosità che coincide anche con la curiosità di scoprire gli altri e di sentirli pari. L’inclusività, come si dice adesso”.