Bologna, 11 maggio 2023 – Il sottopasso di piazza Re Enzo, completamente recuperato dopo i recenti lavori, riapre alla città con due mostre: ‘Bologna Fotografata’ e ‘Memorie modernissime’, visitabili da domani 12 maggio fino al 28 gennaio 2024. “Duemila metri quadrati di spazio espositivo permanente che assieme alla Biblioteca Sala Borsa, a Palazzo Re Enzo, al cinema Modernissimo, appena sarà inaugurato, e a piazza Maggiore costituiscono un quadrilatero della cultura davvero unico – ha spiegato il sindaco di Bologna Matteo Lepore durante la presentazione –. Un investimento sulla cultura che vuol essere servizio pubblico”.
Ad organizzare nuovamente ‘Bologna Fotagrafata’, dopo il successo della mostra allestita nel 2017, è ancora la Cineteca. “La città è sempre quella e gli anni che si attraversano sono i medesimi, ma la narrazione di questa nuova esposizione è differente. All’esperienza nata in quell’occasione – ha raccontato Giuseppe Savini, curatore della mostra – si è affiancata la possibilità di disporre di nuovi fondi fotografici acquistati dalla Cineteca a cui vanno aggiunti i tanti archivi pubblici e privati che, grazie alle collaborazioni attivate per la realizzazione del portale Bolognafotografata.com, ci hanno fatto scoprire inediti sguardi sulla città”.
Le circa 1100 fotografie e le 16 installazioni video raccontano le persone e i luoghi, senza trascurare i fotografi, sia quelli professionisti che gli amatori. Un racconto della città che si compone di ritratti, foto di cronaca, immagini pubblicitarie, schede della questura e album di famiglia. A fianco delle immagini iconiche, rimaste a scandire i tempi storici del racconto, è rappresentata una quotidianità fotografica della città composta da facce e da angoli di strade, da pose e da interni casalinghi. “Una mostra come uno specchio, che ci racconta come eravamo e come siamo oggi”, ha aggiunto il direttore della Cineteca, Gian Luca Farinelli.
La mostra segue un percorso cronologico che va dalla fine dell'Ottocento alla fine del secolo successivo, con gli ultimi scatti analogici prima dell'avvento del digitale; ma allo stesso tempo ripercorre anche il lavoro degli studi fotografici che nei decenni hanno costruito l'immagine della città, fin dal pioniere Pietro Pioppi, titolare di uno degli studi più importanti della seconda metà dell'Ottocento. Ci si muove così dalla Bologna dell'Età unitaria, verso la Grande Guerra, l'epoca fascista e l'occupazione nazista dal 1943-1945, fino alla Liberazione del 21 aprile 1945; gli anni del Boom e quelli della contestazione; la bomba del 2 agosto 1980; per chiudere nel 1994 con gli ultimi 15 anni di fotografia analogica. Ed è la stessa Cineteca di Bologna a proporre in parallelo anche ‘Memorie modernissime’, un'incursione nel lavoro di Stefano Ricci, artista del territorio, con suoi disegni, filmini, lavori ispirati al Cinema Modernissimo.