Bologna, 1 dicembre 2024 – Ha riaperto le porte ieri Palazzo Pepoli, in via Castiglione, dopo una chiusura di sette mesi e la cessione in comodato d’uso al Comune da parte di Fondazione Carisbo. E i bolognesi hanno potuto riscoprire, con alcune nuove illuminazioni di faretti, il Museo della Storia di Bologna con il suo percorso che è rimasto invariato, come ha spiegato Patrick Romano, direttore generale di Bologna Welcome.
Le opere e le installazioni custodite, di fatto, ci sono tutte, mentre inizialmente il sindaco aveva chiesto di avere il contenitore ‘vuoto’. D’altro canto, si evince dalla nuova narrazione, le grandi novità stanno nell’integrazione con le attività turistiche, con l’arrivo di eventi, congressi e fiere, con "l’organizzazione della destinazione del sistema Palazzo Pepoli". Che sarà "come quella di Palazzo Re Enzo", perché, ha sottolineato il sindaco Matteo Lepore, "la sostenibilità del museo è cambiata nel momento in cui è cambiata la gestione e l’intreccio con fiere e ospitalità, grazie a Bologna Welcome, ci potrà permettere delle nuove entrate, ecco come faremo a pagare tutto questo". E ha aggiunto: "Siamo entrati in un luogo praticamente nuovo, mantenuto negli anni con le risorse della Fondazione Carisbo e non c’è stato bisogno di una ristrutturazione".
È anche sui contenuti culturali che si rilancia il museo (per il momento non si sa se avrà un direttore, sicuramente nel suo futuro non ci sarà il Museo dell’illustrazione, progetto annunciato e per il momento accantonato dal sindaco) ora parte dei Musei Civici e in attesa dell’arrivo del Museo Internazionale Giorgio Morandi, quando sarà completato il percorso amministrativo e giudiziario. "Abbiamo riflettuto a lungo su quale fosse il modo migliore per dare un futuro a questo luogo così centrale – spiega ancora il primo cittadino – e abbiamo dunque deciso di fare un passo impegnativo perché per i prossimi dodici anni saremo i gestori di questo spazio che ci parla anche del rilancio del nostro circuito di Musei civici e di come ripensare il futuro del Museo Internazionale Giorgio Morandi. In attesa di questo vogliamo riaprire il museo per dedicarlo alla città, al suo passato, al presente e al futuro. La novità starà nell’animazione di questo spazio e di quello che accadrà qui dentro, per adattare sempre di più il museo alle esigenze attuali delle persone, anche attraverso la guida di Roberto Grandi, per arrivare a certi filoni tematici". Grandi infatti ha già creato la serie di incontri ‘Prospettiva Bologna. Tra narrazione e identità’ che darà spazio a biografie di persone che abitano sotto le Due Torri.
Una grossa dotazione dello spazio che per Lepore sarà anche "un luogo dove discutere sul futuro della città", sarà quella dedicata della cultura bolognese, con la valorizzazione delle De.Co che vedono quattro nuovi ingressi nella famiglia dei saperi tradizionali: dopo l’ocarina di Budrio, l’arte dello scalpellino e della scultura in arenaria, il merletto di Aemilia Ars, ecco arrivare il Tarocchino Bolognese, la Filuzzi, l’arte delle sfogline e la liuteria, che saranno divulgati e valorizzati anche attraverso il programma di iniziative pubbliche avviato nell’ambito della nuova ’casa della cultura popolare bolognese’ che trova spazio a Palazzo Pepoli.
Tra le De.Co già note anche il teatro di burattini di scuola bolognese che è già presente nelle collezioni del Museo, ma con la novità assoluta – ecco la new entry, insomma, assieme alla ’future exit’ della sezione dedicata alla mortadella Igp che presto sarà dismessa – di un nuovo teatro dei burattini, affiancato da laboratorio e sala espositiva curati da ‘Burattini a Bologna’. Già questo mese si potrà sperimentare la ’Burattini a Bologna Experience’ lunedì 2 e giovedì 5.
Grazie alle iniziative e agli incontri la piazza Coperta – un po’ come quella della Sala Borsa – vuole diventare un nuovo luogo di aggregazione e la sala all’ultimo piano si apre al pubblico, che nel museo, da ieri, ha del resto già trovato il Caffè Storico Pepoli dove bere un caffè, un bicchiere di vino, uno spritz o mangiare qualcosa, dal croissant a colazione fino ai panini per un light lunch.
Naturalmente la gestione della Fondazione Bologna Welcome porterà esperienze culturali su prenotazione e a pagamento, dalle matinée di musica classica a cura della Filarmonica del Teatro Comunale agli appuntamenti di musica live con Novensemble Orchestra e fino alle visite guidate. "Bologna è ricca di persone con la visione molto lunga e poi voglio ricordare l’importanza del fare le cose insieme e della visione locale e internazionale" dice Daniele Ravaglia, presidente di Bologna Welcome che spiega come sia possibile dar vita a iniziative come questa, ricordando anche l’importanza della visione di Fabio Roversi-Monaco.
Per Patrizia Pasini, presidente della Fondazione Carisbo, "la collaborazione con Comune e Bologna Welcome porterà alla valorizzazione del sistema culturale del nostro territorio e in ambito museale". Palazzo Pepoli è aperto da mercoledì a lunedì dalle 10 alle 19, ma venerdì, sabato e domenica apre alle 11 e chiude alle 20, osservando riposo il martedì.