Bologna, 26 aprile 2023 – Quattro proiezioni da tutto esaurito, nel giorno della Liberazione, per l’incontro con Nanni Moretti che ha presentato in città Il sol dell’avvenire. Bagno di folla per il regista che presenterà a Cannes il film in cui si racconta nei panni di un regista, appunto, Giovanni, che gira un film sulla rivolta ungherese del 1956.
"All’inizio non ne ero consapevole – racconta Moretti in una delle tappe del tour fra le sale, iniziato al Rialto – ora mi è chiaro che questo film tra le altre cose sia un atto di amore verso il cinema e di fiducia verso il potenziale pubblico. Nonostante tutti discorsi sulla crisi, il cinema, visto in sala, conserva intatta la sua forza, la sua magia e la sua mania". Esattamente cinquant’anni fa Moretti veniva a Bologna per seguire le lezioni alla neonata facoltà del Dams. "Capitai al corso del prof Ferrero – racconta – che aveva invitato i fratelli Taviani. Il giorno dopo guardai al cinema il loro San Michele aveva un gallo. Una delle pellicole che più ha segnato la mia carriera di spettatore e influenzato le mie scelte di regista". La sceneggiatura dell’ultimo film è nata "sei o sette anni fa – continua –. È ambientata in una sezione del Pci, nell’autunno del ‘56, quando i carri armati sovietici invasero Budapest". E poi rimasto in cantiere fino ad ora, con la parentesi, l’anno scorso, di Tre piani, perché "i personaggi di Ennio (Silvio Orlando) e Vera (Barbara Bobulova) sono nati subito". Poi nella pausa dettata dalla pandemia "ho capito che volevo inserire anche la vita del regista de Il Sol dell’Avvenire, con la sua immaginazione, i sogni e le manie".
E neanche a farlo apposta, il film ‘profetizza’ l’attualità. "Ci sono due cortocircuiti – spiega – involontari: l’invasione sovietica dell’Ungheria e l’invasione russa in Ucraina. Non potevo prevederlo. Casuale anche la scena dell’orso Papillon, che ora è drammaticamente tornato di attualità". Il sol dell’avvenire è il quinto film di seguito con Margherita Buy e il quinto con Silvio Orlando. "Silvio, oltre che essere un attore straordinario, è una persona intelligente e acuta. In un’intervista ha dichiarato: ‘Quando Nanni mi chiama per un suo film sono felice, quando non mi chiama sono più sereno’", ironizza Moretti. In ogni sala il regista regala foto e autografi ai fan, senza concedersi però alla stampa, e ripete: "Non fate tanti flash, sono qui per parlare a ognuno di voi, in carne e ossa. Non per essere diffuso in ‘190 paesi, 190 paesi, 190 paesi’ (come su Netflix, ndr)", citando una scena del suo film.