Bologna, 25 novembre 2023 – La sala del Modernissimo è gremita per Wes Anderson. E ad aspettarlo c’è anche l’attore Jeff Goldblum.
Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna, dice che quando “Wes ha scritto che probabilmente sarebbe stato a Bologna per l’inaugurazione del Modernissimo, abbiamo vacillato e poi abbiamo iniziato a volare”. Perché il Modernissimo è un po’ “il nostro Gran Budapest Hotel – continua Farinelli – E senza il rigore della forza onirica di Anderson, non avremmo mai osato tanto”.
Allora si apre il sipario di velluto rosso. Velluto rosso come le sedie, e in seconda fila, al numero otto, c’è il ricamo oro che recita proprio il nome del regista dei Tenenbaum.
Si alza in piedi per accogliere gli applausi: “Sono felicissimo di essere qui oggi – commenta il regista – per me la Cineteca di Bologna è come il Louvre o il museo del Prado. E quando Gian Luca mi propone qualcosa da vedere, io sono contentissimo”.
Proprio come è successo per il film che presenta, “Brick and Mirror” di Ebrahim Golestan. Una pellicola iraniana del 1965 che gli ha consigliato Farinelli cinque anni fa e di cui Wes Anderson si è innamorato immediatamente. “In Brick and Mirror c’è una sorta di spiraglio della nouvelle vague, ma di film come questo non ne avete mai visti - conclude -. Spero di non deludervi, ma sono sicuro non sarà così”.
Non fa in tempo a lasciare la sala che qualcuno in prima fila sussurra: “Wes, Wes”. Lui si china, in ginocchio, ai piedi dei ragazzi che lo hanno chiamato per firmare loro gli autografi. E con l’applauso della sala, saluta, sorride e lascia la scena a Golestan.
Il regista sarà al Modernissimo fino a lunedì. Domani introdurrà “El” di Luis Bunuel alle 17,45 e lunedì alle 13 ci sarà una proiezione di corti a sorpresa e la conversazione tra Wes Anderson e il produttore Nicolas Saada.
L’introduzione a La Mosca di Cronenberg
Wes Anderson ricambia: si accomoda in prima fila mentre Jeff Goldblum introduce la proiezione de La Mosca di David Cronenberg. I due hanno lavorato insieme su quattro set. Nel film di Cronenberg, Goldblum è l’attore protagonista, interpreta una mosca, appunto. “È stata una sfida - commenta - Potrei dirvi che avevo intrappolato una mosca in un sacchetto per capire come si muoveva. Ma il successo del film è merito del grande regista che lo ha diretto. Cronenberg è dolce, gentile, generoso, collaborativo. Sa cosa vuole e sa che può ottenerlo”. Poi Wes Anderson chiede il microfono a Gian Luca Farinelli per una domanda e cambia subito il registro della conversazione: “Sei un attore assolutamente musicale - dice Wes a Jeff - Mi chiedevo se usi la musica anche nelle interpretazioni in cui questa non c’entra”. “Rischi di mettermi in imbarazzo - risponde Goldblum - Effettivamente lavorando con te mi sono ritrovato a canticchiare assieme alla signora che mi stava sistemando i costumi”. A quanto pare Wes Anderson è poi intervenuto per chiedere all’attore di “non dare fastidio”. “Ma la musica per me apre un portale - spiega l’attore - mi fa entrare nella scena. A volte vorrei sapere prima la colonna sonora dei film a cui lavoro”. Jeff Goldblum aggiunge poi che “sui set con Wes si raccoglie tutto quello che si può, anche andare nei camerini è tempo sprecato. Ed è un po’ come recitare la sera della prima: si va in scena, non fa fare tante prove”. Wes Anderson, dal canto suo, risponde che quello di Glodblum “è un modo fantastico di lavorare. L’ho visto fare da te, Jeff, e ho chiesto anche agli altri attori di farlo”.