Bologna, 10 ottobre 2023 – Il David, la Pietà, il Mosè… si potrebbe andare avanti all’infinito nell’elencare le statue realizzate da Michelangelo Buonarroti nel corso della sua esistenza. Anche Bologna avrebbe potuto vantare un’opera del genio fiorentino del Rinascimento, ma la storia e la politica di inizio Cinquecento hanno deciso diversamente. E proprio questo episodio è al centro della puntata odierna del nostro podcast, il ‘Resto di Bologna’, in cui verrà narrata la storia della statua in bronzo di Giulio II (Giuliano della Rovere ).
Michelangelo realizzò l’opera tra il 1506 e il 1508 per celebrare non solo Giulio II, ma anche la conquista di Bologna da parte dello Stato Pontificio, che aveva cacciato i Bentivoglio. La statua fu denominata ‘Giulio II benedicente’ e collocata nel febbraio 1508 nella Porta Magna di San Petronio. La sua particolarità era costituita dal materiale: era la prima e unica volta che Michelangelo abbandonava il suo amato marmo per dedicarsi a una statua in bronzo, come gli era stato chiesto dal pontefice in persona.
La statua, però, ebbe vita breve, anzi brevissima: nel 1511 i Bentivoglio ripresero possesso della città e, per il giubilo della folla accorsa in piazza Maggiore, tirarono giù dalla facciata di San Petronio la statua di Giulio II, di cui solo il bronzo venne salvato, ma in altra, inattesa, e ‘provocatoria’, forma, come si racconta nel podcast. Nel 1512 i Bentivoglio persero definitivamente il controllo della città, che da allora fu inglobata all’interno dello Stato Pontificio per quasi tre secoli, fino all’arrivo di Napoleone. La storia della statua di Michelangelo, assieme ad altre due che hanno avuto come teatro principale la basilica di San Petronio, è anche al centro del libro ‘Big a Bo’ (ed. Minerva), scritto da Tiziana Roversi e Gianluigi Pagani e illustrato da Massimo Pastore, all’interno della collana ‘Fatterelli Bolognesi’.
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