Bologna, 9 giugno 2024 – Centomila visitatori in quattro giorni. E un futuro lontano dal Colle della Guardia, diverso e più grande. ‘Luci a San Luca’, progetto firmato da Cesare Cremonini, al suo secondo anno di vita ha confermato le (grandi) attese, facendo registrare numeri da record.
Che il successo fosse dietro l’angolo era facile capirlo: bastava costeggiare il Meloncello in queste prime sere d’estate per assistere a un vero e proprio fiume di persone – tanti turisti, ma anche tantissimi bolognesi – che saliva e scendeva per il portico, avvolto dal calore e dal colore delle luci, della musica e delle proiezioni firmate dal land light artist tedesco Philipp Frank. “Un piccolissimo cammino di Santiago nel cuore di Bologna – lo ha definito Cremonini sui social, in un post di bilancio di questi quattro giorni indimenticabili –. Per di più in salita, con migliaia di persone unite per tre chilometri di colori, proiezioni, magia. A voi tutti va il mio primo grazie, il più grande, di cuore”. Poi la notizia: “Questa sarà l’ultima volta in cui il progetto si concentrerà sul portico di San Luca”.
Il perché è presto detto: la grande partecipazione a ‘Luci a San Luca’ (che ha avuto Qn-il Resto del Carlino come media partner) “spinge (e convince chi decide davvero cosa è possibile e cosa no), verso la creazione di un ‘Festival internazionale della luce e delle arti’, che è il sogno da cui è partito tutto più di tre anni fa.
Una festa che abbracci il cuore di Bologna e coinvolga artisti e giovani dalle scuole e dalle università di tutto il mondo” ha spiegato Cremonini.
Che ha poi voluto ringraziare chi ha reso possibile la realizzazione del progetto – dalla Curia al Comune, dalla Regione agli sponsor, passando per il musicista e produttore Alessandro Magnanini con cui ha composto la ‘colonna sonora’ di questo progetto – e ha dato appuntamento a tutti a presto, anzi prestissimo, con la sua musica, “che è pronta per portarci ancora più vicini”.