GIAN ALDO TRAVERSI
Cultura e spettacoli

Jazz di mezza estate, tre concerti tra Montgomery, Billie e Django: a Bologna suonano i classici

Si parte stasera con due virtuosi: Matteo Raggi e Marco Bovi. Gran finale per il Salotto del jazz con Indians e Gipsy Caravan

Marco Bovi il chitarrista che domani al Giardino Zucchelli si esibisce con Matteo Raggi

Bologna, 8 agosto 2023 – Jazz di mezz’ estate tra Wes Montgomery, Billie Holiday, Diana Krall e Django Reinhardt, mini-summa di sonorità ambrate a sfogliare le invenzioni dei classici.

Composizioni originali e standard intriganti stasera (martedì) dalle 21 concludono le kermesse di Zu.Art, giardino delle arti della Fondazione Zucchelli, ultimo appuntamento di SognArt. A rovistare nel programma Matteo Raggi al sax tenore e Marco Bovi alla chitarra. Strumentisti, compositori e docenti di conio sottile per la rassegna firmata Giovanni Serrazanetti con la logistica di Corrado Vitale, alternata di giovedì al format International Jazz e Art Performing 5 di vicolo Malgrado. In scaletta pièce della tradizione jazzistica come “I’m putting all my eggs in one basket”, “Foolin myself”, “I’ve heard that song before”, “Isn’t it romantic” e “Manhattan”.

Tra gli incanti e gli intrighi di New Orleans e gli spasimi manouche si spengono i riflettori sul Salotto del Jazz, format en plein air di via Mascarella alta griffato Cantina Bentivoglio e Bravo Caffè.

Giovedì ribalta per gli Indians con Marco Benni Pretolani alla voce e ance, Luca Bonucci al piano e Fausto Negrelli alla batteria. Una triade che omaggia i suoni lievitati nella culla del jazz, al filtro di un’integrazione culturale plasmata per secoli. Sottolineature di luoghi e storie dell’ex megalopoli coloniale il cui milieu musical culturale ha intercettato contraddizioni e riflessi in snodi che hanno fatto epoca. Come il primo teatro statunitense, il mito della Crescent City, la Preservation Hall e il successo dilagante dell’italo americano Nick La Rocca.

Venerdì tocca ai Gipsy Caravan guidati da Andrea Menabò alla chitarra, capo gitano della band nata a Bologna, allevata a pane e magie manouche di Django Reinhardt. Gli altri sono Daniele D’Alessandro al clarinetto, Niccolò Scalabrin alla chitarra, e Vyasa Basil, groove e asperità transilvane per voce e contrabbasso.