AMALIA APICELLA
Cultura e spettacoli

Gli Avati e il chiosco dei sogni. Il racconto di due vite per il cinema

Il documentario "Antonio&Pupi. Una storia con la A maiuscola" racconta la lunga carriera cinematografica dei fratelli Avati, con 61 pellicole e 16 produzioni televisive. Il film va in onda su Rai Storia prima della proiezione de 'L’orto americano' di Pupi Avati alla Mostra del cinema di Venezia

Bologna, 6 settembre 2024 – Di sicuro tutto è iniziato a Bologna. "In un posto speciale di Bologna, tra via Saragozza e l’inizio di viale Audinot, dove subito dopo la guerra un certo Romoli gestiva un chiosco per gelati. Un posto dove le cose che sognavi accadevano". A rievocarlo è la voce fuori campo nel film ‘La quattordicesima domenica del tempo ordinario’ di Pupi Avati, prodotto dal fratello Antonio. La loro esperienza cinematografica viene raccontata in un documentario, ‘Antonio&Pupi. Una storia con la A maiuscola’, che ruota attorno a 56 anni di attività ininterrotta: 61 pellicole e 16 produzioni per la televisione, tra miniserie, show, docufiction e speciali. Racchiusa in 95 minuti di ricordi e scene dai set, la storia dei fratelli Avati va in onda stasera alle 21,10 in prima visione su Rai Storia, alla vigilia della proiezione de ‘L’orto americano’, ultimo film di Pupi Avati che chiuderà la Mostra del cinema di Venezia.

Gli Avati e il chiosco dei sogni. Il racconto di due vite per il cinema
Il documentario "Antonio&Pupi. Una storia con la A maiuscola" racconta la lunga carriera cinematografica dei fratelli Avati, con 61 pellicole e 16 produzioni televisive. Il film va in onda su Rai Storia prima della proiezione de 'L’orto americano' di Pupi Avati alla Mostra del cinema di Venezia

Diretto da Claudio Miani e Gian Lorenzo Masedu, il documentario è un viaggio alla riscoperta di uno degli autori più importanti del nostro cinema e del binomio indissolubile che vede i fratelli Antonio e Pupi, narratori di storie e sarti immaginifici di pellicole d’autore. "Siamo sempre stati appartati, fortemente alternativi. Ma questo grazie a mio fratello – confessa Pupi –. Se non ci fosse stato lui, a proteggermi anche in scelte sconsiderate, quei film non li avremmo mai fatti". Miani e Masedu riassumono il cinema degli Avati attraverso una scelta stilistica precisa: primissimi piani degli intervistati, protagonisti dei film, viaggi nelle location delle pellicole e una colorazione demodé, che abbraccia il filone gotico, della narrazione contadina e delle favole. "Alla fine degli anni Sessanta – ricorda Antonio – abbiamo cominciato a covare la passione cinematografica. Allora Marco Bellocchio aveva inaugurato una produzione decentrata, dimostrando che, con pochissimi soldi il cinema si poteva fare fuori da Roma. Producemmo grazie al mecenatismo fantastico di un grande costruttore bolognese un cinema fuori dall’industria romana", a Bologna, appunto.

Ma gli appuntamenti ‘di Venezia’ in città proseguono stasera alle 21, al cinema Odeon di via Mascarella, con il regista d’animazione Simone Massi che presenta ‘Invelle’, vincitore alla scorsa mostra del cinema, sezione Orizzonti, del premio Lizzani. Domenica alle 18,45, invece, il cinema Rialto proietta ‘Quasi a casa’, l’esordio alla regia di Carolina Pavone. Una produzione Sacher Film (società di Nanni Moretti e Angelo Barbagallo) e Vivo film con Rai Cinema. Il film è stato presentato a Venezia81 nell’ambito di Notti veneziane - Giornate degli autori.