Il futuro senza frontiere visto da Marconi

L’inventore celebrato oggi e domani a Bologna in occasione della consegna del prestigioso premio a lui intitolato. Ospiti internazionali

Il giovane Guglielmo Marconi

Il giovane Guglielmo Marconi

Bologna, 24 ottobre 2024 – In un mondo fatto di cellulari, computer, internet e intelligenza artificiale è difficile capire davvero la portata della rivoluzione di Guglielmo Marconi. Se chiedete a un adolescente cosa farebbe senza il suo smartphone probabilmente avrete in risposta solo uno sguardo attonito. Eppure la portata di quella visione del futuro possibile, senza timore, che Marconi mise in atto il 12 dicembre 1901 con la prima trasmissione transoceanica (dalla Cornovaglia a Terranova) è inimmaginabile. “Per capire – spiega Giulia Fortunato, presidente della Fondazione Guglielmo Marconi e del Comitato nazionale Marconi.150 – bisogna calarsi nel suo tempo. Il suo sogno di mandare un segnale nell’etere era giudicato impossibile. Eppure lui, con una determinazione incrollabile porta avanti i suoi esperimenti, fa una sintesi delle scoperte dell’epoca e riesce a realizzare l’impossibile. È un vero figlio della Belle Époque, convinto della potenza della scienza al servizio del progresso e pur senza capire tutto quello che sta dietro il fenomeno (non conosce la ionosfera, ad esempio) ottiene il risultato. Per la prima volta fa parlare i popoli tra loro, ed è definito la ’meraviglia del secolo’”.

Giulia Fortunato, presidente Fondazione Marconi
Giulia Fortunato, presidente Fondazione Marconi

Una ’meraviglia’ che Marconi declina da vero imprenditore: registra brevetti, commercializza la radio e i primi supporti per la riproduzione sonora, che porteranno la musica nelle case di tutti. È l’italiano più famoso del mondo, abilissimo a tessere rapporti con i governi e con le corti. Gli albori del telegrafo sono costellati di storie di marconisti eroi e di salvataggi disperati: da quella del transatlantico Republic del 1909 a quelle dal Titanic del 1912. Ognuna merita di essere ricordata.

Una vita straordinaria davvero quella dell’inventore bolognese, che viene celebrata il 25 e 26 ottobre a Bologna nell’ambito delle iniziative del Comitato Nazionale per le celebrazioni del 150° della nascita di Marconi, con il Comitato Marconi – insieme alla Fondazione Guglielmo Marconi – in occasione della consegna del prestigioso Marconi Prize, il conoscimento più importante nel campo dell’Information and Communication Technology (ICT) conferito annualmente dalla Marconi Society.

La cerimonia si terrà sabato 26 ottobre a Palazzo Re Enzo in piazza Maggiore a partire dalle 18, durante una serata di gala che oltre alle premiazioni prevede contenuti video realizzati dal Comitato Nazionale Marconi.150 in collaborazione con Cinecittà e Istituto Luce, oltre a un contributo speciale della Rai attraverso l’intelligenza artificiale. All’evento parteciperanno Lucia Borgonzoni, sottosegretario alla Cultura; Giulia Fortunato, presidente della Fondazione Guglielmo Marconi e del Comitato Nazionale Marconi.150; John Janowiak, presidente della Marconi Society; i discendenti della famiglia Marconi, tra cui la principessa Elettra, figlia dell’inventore bolognese.

Teresa H. Meng
Teresa H. Meng

E spetterà proprio alla Fondazione consegnare il Premio alla Creatività a Martin Cooper, inventore del primo cellulare. “Negli ultimi mesi – ha commentato la senatrice Lucia Borgonzoni – l’impegno del Comitato è stato davvero significativo e l’atteso appuntamento con il Premio Marconi 2024 costituisce un traguardo di grande interesse per l’autorevolezza e il prestigio dell’evento, anche in considerazione dello spirito di collaborazione internazionale che lo anima”. Il Premio 2024 sarà assegnato alla professoressa emerita Teresa H. Meng, la cui ricerca pionieristica, ingegneristica e visione imprenditoriale hanno reso la tecnologia Wi-Fi un aspetto fondamentale della nostra vita quotidiana.

La giornata di oggi, che era dedicata agli studenti, ha visto purtroppo cancellato per l’allerta meteo l’incontro dei ragazzi delle IV e V superiori, con Martin Cooper, i dottorandi e padre Paolo Benanti. Il pomeriggio invece sarà l’Alma Mater, a Palazzo Poggi, ad ospitare (salvo imprevisti) i Marconi Fellows (cioè i vincitori degli anni precendenti) tra cui Vint Cerf, Andrea Goldsmith e naturalmente Teresa Meng.

Resta sul tavolo la domanda sull’Intelligenza artificiale: come avrebbe agito Marconi? “Come ogni inventore – chiude Fortunato – sarebbe stato affascinato dalla sfida, dalla frontiera da superare. Ne avrebbe visto le opportunità economiche, ma anche i rischi. E in fondo la sua eredità è questa: farsi domane, conoscere, capire”.

m. s.