AMALIA APICELLA
Cultura e spettacoli

Francesco Guccini, riflessioni sulla memoria: dai ricordi d’infanzia al viaggio ad Auschwitz

All’evento al chiostro Santo Stefano a Bologna sono intervenuti anche il cardinale Matteo Maria Zuppi e don Luigi Verdi della Fraternità di Romena

Bologna, Francesco Guccini protagonista dell'incontro 'Un alfabeto per l'umano' (foto Schicchi)

Bologna, 7 luglio 2023 –  “Non ho un primo ricordo significativo. Se vi aspettate parole profonde questa sera è difficile che riesca a pronunciarle”. Così Francesco Guccini inizia a raccontare di sé - con la voce fievole e, alla fine, anche con parole profonde -, dialogando assieme al cardinale Matteo Zuppi e a don Luigi Verdi della Fraternità di Romena, nel chiostro di Santo Stefano.

Guccini, il cardinale Zuppi e don Luigi Verdi al chiostro Santo Stefano a Bologna (foto Schicchi)
Guccini, il cardinale Zuppi e don Luigi Verdi al chiostro Santo Stefano a Bologna (foto Schicchi)

La serata è dedicata alla memoria e Guccini, che si definisce ‘antico più che vecchio’, pescando nella sua infanzia si ricorda, prima di tutto, la tracolla che indossava per andare a scuola. “Dentro c’era il sussidiario, il quaderno di italiano, di aritmetica, l’astuccio… Poi i banchi, sui banchi era scolpito: ‘Si assicura la scoliosi’”, scherza il cantautore.

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“Il fatto è che quando si invecchia si vive di ricordi. Io non so se sia stato Cicerone o Seneca a scrivere il ‘De Senectute’ e non me ne frega niente. Ma, se io incontro per caso uno dei due, io lo meno, lo picchio violentemente - sorride -. Scrive della bellezza di esser vecchi, della dolcezza di esserlo: ecco, se io lo incontro…”.

Anche l’arrivo sotto le Torri è un ricordo nitido nella mente del cantautore: “Quando sono arrivato nella splendida Bologna, mi sembrava di essere un cacciatore - racconta Guccini - un cacciatore che vedeva sfilare le mandrie sotto di sé, non dico mandrie di cosa”, scherza ancora.

Infine il viaggio, sul Treno per la Memoria, a 50 anni dalla pubblicazione della sua celebre ‘Auschwitz'. Guccini per la prima volta nel 2017 ha visitato il lager simbolo della Shoah con Zuppi. “Non so bene perché abbia scritto quella canzone - dice il cantante -. Ma sono andato ad Auschwitz con grande curiosità. Ancora non capisco quale follia sia nascosta dietro quella teoria. La domanda è ancora ‘perché?’. Non c’è una risposta. Ma la cosa più tragica è che quella follia non è finita, persiste ancora oggi”.