ANDREA BONZI
Cultura e spettacoli

I cinque misteri di Bologna: dalla strega arsa viva agli esperimenti… di Frankenstein

Nel nostro podcast di oggi ci fa da guida Elena Selmo dell’associazione ‘Succede solo a Bologna’

Gentile Budrioli morì sul rogo a Bologna il 14 luglio 1498

Bologna, 15 marzo 2023 – Bologna città di misteri. Vicende spesso sanguinose, che spuntano da un passato lontano (il Medioevo), ma anche più vicino (il XIX secolo). Sapevate, ad esempio, che a Bologna, in piazza San Domenico, fu bruciata sul rogo la strega ‘enormissima’ Gentile Budrioli? E che Mary Shelley, per il suo Frankenstein, si ispirò al nipote di Galvani, Giovanni Aldini, che fece furore a Londra con i suoi esperimenti sui cadaveri?

A farci da guida dei misteri della città, selezionando i 5 più appassionanti, è Elena Selmo, responsabile dell’Ufficio visite guidate dell’associazione no profit ‘Succede solo a Bologna’, che da anni si occupa di promuovere la cultura e il patrimonio del nostro territorio. Selmo è ospite oggi de ‘il Resto di Bologna’, il podcast de ‘il Resto del Carlino’ (ascoltalo qui) che racconta curiosità, personaggi e fatti meno noti della nostra città. Lo si può ascoltare sul nostro sito o sulle principali piattaforme, da Spotify a Apple e Google Podcast.

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“La figura di Gentile Budrioli – esordisce la Selmo – è davvero particolare: dama di compagnia di Ginevra Sforza, moglie di Giovanni II Bentivoglio, alla fine del ‘400 la donna più potente di Bologna, era una donna coltissima, si occupava di erboristeria e astrologia, allora associate alla Medicina. Cadde in disgrazia quando fu accusata di cospirare contro i Bentivoglio, anche per non essere riuscita a salvare un bambino della famiglia morto di malattia. Dopo aver perquisito il suo torresotto in via Portanova, fu condannata dall’Inquisizione e morì sul rogo il 14 luglio 1498".

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Tra gli altri segreti, spicca anche "il cuore di Elisa Bonaparte, sorella di Napoleone, conservato in una apposito liquido nella cappella Baciocchi, vicino al suo corpo. A me ricorda un po’ Biancaneve", spiega Selmo. Che poi cita anche le forche originali che si vedono ancora sotto il voltone del Podestà, dove avvenivano le condanne a morte attorno al Seicento, la Diavolessa di via D’Azeglio, "uno dei rari esempi di gargoyle italiani, una copia del Diavolo del Giambologna che si trova a Firenze" e, appunto, gli esperimenti di Giovanni Aldini, "che si trasferì a Londra all’inizio dell’800 per provare le sue teorie sull’elettricità, con show in cui dava la scossa ai cadaveri, generando orrore e sgomento negli spettatori". A lui si ispirò anche Mary Shelley nella scrittura di Frankenstein, dove si cita espressamente la galvanizzazione.

Il podcast