LUDOVICO BAVIERA
Cultura e spettacoli

La bolla di Pio IX ritorna a Loiano: l’ultimo atto di una storia incredibile

Il documento ha attraversato l’oceano Atlantico insieme a un soldato americano, per il recupero mobilitati i Monuments Men e il comando dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale. Nella chiesa di Scascoli, la cerimonia di riconsegna del 7 luglio pone fine a una vicenda durata 80 anni

La conclusione della cerimonia di riconsegna del documento papale nella chiesa di Scascoli. Da sinistra verso destra: Guido Panzacchi, Giampaolo Venturi, Simone Marchesani, Eugenio Nascetti, don Enrico Petrucci, Anna Bottinelli, Giuseppe De Gori, Sebastiano Antoci e Roberto Serafini

Bologna, 8 luglio 2024 – Il lungo viaggio della bolla papale di Pio IX, prelevata dall’archivio parrocchiale di Scascoli nel 1944 da un soldato americano del Minnesota, si conclude con il ritorno del prezioso documento in patria. L’operazione di recupero è stata gestita dal comando dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, in collaborazione con la Monuments Men and Women Foundation, l’associazione senza scopo di lucro impegnata nella restituzione delle opere d’arte scomparse nel corso della Seconda guerra mondiale ai legittimi proprietari, resa celebre dalla pellicola del 2014, diretta e interpretata da George Clooney.

La storia

Era l’ottobre del 1944 quando gli Alleati iniziarono ad attaccare le postazioni tedesche della linea Cesare, quattro baluardi montuosi (Monte Sole, Monterumici, Livergnano e Monte delle Formiche) che facevano parte della più estesa e celebre linea Gotica.

In quei giorni, un “blue devil” dell’88° divisione di fanteria americana si addentrò in quel che restava della chiesa di Santo Stefano di Scascoli alla ricerca di un ricordo da portare con sé al termine della guerra. La scelta ricadde su una copia di una bolla pontificia, redatta da papa Pio IX, che sanciva la nascita della comunità di fedeli locale.

A partire da quel momento, i destini del documento si intrecceranno con le vicende di Wolfgang Lehmann, militare appartenente ai “Ritchie Boys”, un gruppo di circa 10mila ebrei e tedeschi che, fuggiti o cacciati dal proprio paese, imbracciarono le armi contro il nazismo e si misero al servizio dell’esercito americano.

Il recupero e la collaborazione italo-americana

La bolla è rimasta per decenni in una residenza privata del Minnesota, fino a che il nipote del reduce si è deciso a contattare la Monuments Men and Women Foundation.

L’associazione ha preso in carico il documento e la sua équipe di esperti ha provato per oltre un anno a decifrarne il contenuto, senza successo. Infatti, lo stato di conservazione non ottimale ha reso difficilmente leggibile la grafia e gli studiosi americani si sono così rivolti al comando dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale.

Sarà poi il monsignor Sergio Pagano, prefetto dell’archivio segreto vaticano a rintracciarne la provenienza: l’archivio parrocchiale di Scascoli, nel territorio del comune di Loiano, nell’appennino bolognese. Ha avuto così inizio il processo di restituzione del documento ai legittimi proprietari.

La conferenza

Nella sera del 7 luglio si è tenuta la cerimonia di restituzione della bolla papale, proprio nella chiesa di Scascoli.

Organizzata da Eugenio Nascetti, esperto di storia locale e redattore della rivista Savena Setta Sambro, la conferenza ha visto la partecipazione di Anna Bottinelli, presidentessa della Monuments Men and Women Foundation, di Giampaolo Venturi dell’Istituto per la storia della Chiesa di Bologna, di Simone Marchesani, curatore dell’archivio diocesano, del tenente colonnello Giuseppe De Gori, comandante del nucleo dei Carabinieri di Bologna per la tutela del patrimonio culturale, del luogotenente Sebastiano Antoci, esperto nelle attività di valutazione e di tutela dei beni culturali del comando generale di Roma, dell’ex maresciallo e attuale sindaco di Loiano Roberto Serafini e di don Enrico Petrucci.

Don Enrico Petrucci e il tenente colonnello Giuseppe de Gori espongono la bolla papale alla cittadinanza
Don Enrico Petrucci e il tenente colonnello Giuseppe de Gori espongono la bolla papale alla cittadinanza

La conferenza è stata aperta dagli interventi di Nascetti e Venturi che hanno introdotto il contesto storico dell’emanazione della bolla e della sua sparizione dall’archivio della canonica devastata dalle vicende belliche.

A seguire, Marchesani ha portato all’attenzione dei presenti la difficile situazione in cui versano gli archivi delle piccole parrocchie, spesso a corto di risorse, fornendo alcuni consigli operativi ai volontari sulla buona gestione degli schedari locali. Secondo l’archivista, il nuovo archivio in allestimento nella sede della parrocchia collegiata di Loiano, grazie all’impegno di Eugenio Nascetti, Guido Panzacchi ed altri volontari, è “un ottimo esempio di sinergia nella collaborazione tra parrocchia e diocesi”.

Quindi, è venuto il momento del luogotenente Antoci che ha delineato l’attività del comando per la tutela del patrimonio culturale e raccontato della ricerca condotta con l’aiuto del prefetto dell’archivio segreto vaticano, monsignor Sergio Pagano.

Nel successivo intervento, Bottinelli ha raccontato della realtà della Monuments Men and Women Foundation e del profilo di Wolfgang Lehmann.

In conclusione, il tenente colonnello Giuseppe De Gori, il sindaco di Loiano Roberto Serafini (ai tempi del recupero della bolla era maresciallo dello stesso paese) e il parroco Enrico Petrucci hanno raccontato alcuni divertenti aneddoti e retroscena del processo di restituzione del documento alla chiesa di Scascoli.