ANDREA SPINELLI
Cultura e spettacoli

Zecchino d’Oro 2023: per le canzoni autori blasonati

Da Max Gazzè a Vallesi, fino a Fasano e Lorendana Bertè: gli artisti fanno a gara per i piccoli. Conti: "I bambini sono giudici severi"

I Piccolo coro dell'Antoniano diretto da Sabrina Simoni

Bologna, 3 aotobre 2023 – Ci sono pure Max Gazzè, Maurizio Fabrizio, Matteo Bocelli, Lorenzo Baglioni, Paolo Vallesi e Loredana Bertè assieme a Franco Fasano fra gli autori di una 66esima edizione dello Zecchino d’Oro presentata da Carlo Conti negli uffici della Sony, che a mezzanotte ne ha pubblicato la compilation in digitale, col sottotitolo ‘La musica può’. Già, perché secondo l’Antoniano la musica può farti divertire o ballare, ma anche prenderti per mano e darti un pasto caldo, come accade ai frati con i loro trecento ospiti quotidiani, rendendo da sempre la manifestazione bolognese qualcosa di diverso dal semplice festival di canzoni per bambini.

"Credo che la parola giusta sia quella della contemporaneità – spiega Fabrizio Palaferri responsabile della Kids Factory dell’Antoniano –. La scelta che abbiamo fatto con Lucio Fabbri, produttore musicale dello Zecchino, è stata proprio quella di rimanere agganciati ai suoni e agli arrangiamenti di oggi".

Una direzione che invoglia a scrivere per i bambini tanti autori di successo pure tra i grandi, come mostra la presenza di canzoni firmate pure da Piero Romitelli che, avendo iniziato la sua strada da ‘Amici’, ha un’idea di Zecchino completamente diversa da quella tradizionale.

D’altronde la manifestazione non è mai rimasta così avulsa dal mondo che la circonda, ricordiamoci che nel ’68 pure i 44 Gatti sfilavano (in fila per 6 col resto di 2) contro il padrone per avere condizioni di vita migliori. "Il nostro non è un talent, ma un gioco per bambini con grandi professionisti che pensano a tenere alta l’assicella pure sotto il profilo qualitativo". Tutti di età compresa tra i 5 e i 10 anni, i piccoli partecipanti a questa edizione provengono da 10 diverse regioni, compresa per la prima volta la Valle D’Aosta, ma anche, nel segno cosmopolita della manifestazione, da Grecia, Bulgaria e Albania ritoccando così a 1.101 il numero dei piccoli protagonisti in gara dal 1959 ad oggi.

Quando Carlo Conti, nella conferenza stampa del suo ultimo Sanremo, disse che avrebbe condotto lo Zecchino d’Oro, qualcuno pensò ad una battuta di spirito. E, invece, sta lì da sei anni. "La presenza di tanti autori blasonati è segno dell’interesse che c’è attorno a queste canzoni per bambini sempre meno ‘solo per bambini’" spiega il presentatore toscano, al timone di un’edizione che la Rai ha in palinsesto (al momento) dall’1 al 3 dicembre. "La grande fortuna di condurre ‘La tv dei ragazzi’ mi ha dato subito il metro del rispetto dovuto al piccolo pubblico che ti guarda sullo schermo. Bambini difficili da considerare tali perché sono spesso gli spettatori più attenti e severi. Ecco perché – continua Carlo Conti – cerchiamo di alternare canzoni più e meno leggere che parlano di ambiente, di amicizia, di differenze, di tolleranza, di religione e di tanti altri argomenti. Io sono uno di quei bambini cresciuti con Mago Zurlì, il Piccolo Coro di Mariele Ventre, e canzoni generazionali come ‘Il Lungo, il Largo e il Pacioccone’ o ‘Popoff’, quindi, è facile immaginarsi l’emozione che ho provato nel conoscere Cino Tortorella o, ancor di più, poter fare da spalla a Topo Gigio. Una delle più grandi soddisfazioni professionali della mia vita".