LETIZIA GAMBERINI
Cultura e spettacoli

Art City Bologna 2023: la mappa degli eventi da non perdere

La città diventa capitale dell’arte grazie alla manifestazione che fino al 5 febbraio porterà i visitatori nei luoghi più suggestivi e nascosti

Arti city 2023: gli eventi da non perdere

Bologna, 28 gennaio 2023 – La festa dell’arte è iniziata. E ora non resta che munirsi di una mappa – nel vero senso della parola – per orientarsi in questo mare di mostre, performance e installazioni che fino al 5 febbraio invaderanno Bologna, portando i visitatori in luoghi iconici, ma offrendo anche squarci su angoli insoliti, anche in provincia, aprendo le porte dei palazzi, sconfindando nei teatri, accendendo gallerie. L’occasione è Art City, la manifestazione – quest’anno con numeri record (circa 150 proposte, con clou nella notte bianca di sabato 4 febbraio –, che accompagna sotto le Torri la storica Arte Fiera, tornata alle tradizionali date invernali (3-5 febbraio) dopo le intermittenze della pandemia.

E davvero la navigazione è la metafora giusta, come suggerisce l’immagine-simbolo della kermesse promossa da Comune e BologaFiere, con creature fantastiche che nella cartografia medievale rappresentavano l’ignoto.

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Gli eventi da non perdere

Dunque, serve una bussola in giro per la città, da ieri un vero museo diffuso in cui andare a caccia dei progetti principali e di ‘chicche’ che si stanno svelando in questi giorni. E naufragar è davvero "dolce" in questo mare.

Immaginiamo di avvicinarci al centro arrivando da via Emilia Ponente. Dal 3 al 5 febbraio a Teatri di Vita si susseguono le repliche del progetto speciale Have a good day!: le tre artiste lituane Vaiva Grainytë, Lina Lapelytë e Rugilë Barzdþiukaitë – Leone d’Oro a Venezia nel 2019 – portano in scena un’opera lirica con dieci cassiere. Avviciniamoci allora al centro storico, facendo tappa in un altro spazio inedito, il quinto piano del nuovo parcheggio della stazione dove stasera alle 21, la coreografa Katerina Andreou è protagonista per Xing della performance BSTRD.

Entriamo dentro porta. In via Sant’Isaia, nella suggestiva ex chiesa di San Mattia, la Magma Gallery ha allestito Settimo giorno, la personale di Gonzalo Borondo, che parte da una rilettura della Genesi.

Siamo ormai nel cuore della città, dove i palazzi sono scrigni. A Palazzo Fava (Genus Bononiae), dal 2 al 5 febbraio troveremo quattro artiste iraniane; a palazzo Boncompagni– che fu residenza di Papa Gregorio XIII – dal 30 gennaio iniziano le ‘impertinenze’ di Aldo Mondino e a Palazzo de’ Toschi rivive l’opera della tedesca Bettina Buck. Sempre sotto i portici, l’omaggio a un grande maestro del Novecento a Casa Morandi, con L’epoca di Mario De Biasi. Morandi attraverso l’obiettivo (da oggi al 5 febbraio).

Al Museo della Specola, cuore dell’Unibo in via Zamboni 33, approda invece l’installazione di Cuoghi Corsello. E già che siamo nei paraggi, al Cassero di Porta San Donato, il 3 febbraio lo scultore neozelandese Guy Lydster, Andrea Abati e Saul Saguatti presentano un’installazione site-specific. Se invece dal centro puntiamo la collina, ci sono altre curiosità. In via Bagni di Mario, la Conserva Valverde (sistema di captazione delle acque in epoca rinascimentale) accoglie Fugitive of the state(less), con sculture e opere di Dominique White.

Proseguendo su via Toscana 19, sempre l’associazione Succede solo a Bologna apre un altro spazio-bomboniera: il teatro Mazzacorati 1763, che ‘dialoga’ con lo studio sui corpi di Malisarts e lo street artist Stikki Peaches (dal 3 al 5 febbraio). E se la "molteplicità" è, per il direttore artistico Lorenzo Balbi la cifra di Art City, aspettiamoci la contaminazione di linguaggi, come la musica.

Al DamsLab, il 3 febbraio ecco Charlemagne Palestine, con proiezioni di video e dischi curate dal critico d’arte Renato Barilli: un binomio che ci riporta subito alla mitica Settimana della performance del 1977. A proposito di quell’anno così politicamente tormentato ma fondativo in campo artistico, al MAMbo rivivono gli indiani metropolitani con le opere di Pablo Echaurren.