Bologna, 3 dicembre 2024 – Ha ricamato le camicie di generazioni e generazioni, avvolgendo grandi e piccini nella magia della moda contaminata dai cartoni animati. Un binomio, quello tra cartoon e fashion, che nel made in Italy e sotto le Due Torri rimarrà indissolubile, nonostante la scomparsa di chi, di Walt Disney e Warner Bros, ne ha fatto un simbolo di artigianalità.
Emmanuel Schvili, fondatore dell’omonimo marchio di camiceria bolognese, si è spento a 83 anni in questi giorni. Una vita trascorsa nella moda, dalla gioventù nell’azienda tessile di famiglia alla creazione del brand che negli anni Novanta raggiunge l’apice grazie alla pioneristica idea di cucire i volti dei mass media nella tradizione artigianale italiana, sempre a braccetto con la moglie Giorgia Fioretti, fondatrice e direttrice creativa del marchio.
Una novità assoluta nell’abbigliamento di 30 anni fa, quando galeotto fu l’incontro casuale con la Warner Bros: da lì l’acquisizione delle licenze e l’inizio dell’ascesa del brand grazie ai ricami, tra i tanti, di Topolino, Bugs Bunny e Paperino. La cultura d’animazione incontra la vendita al dettaglio nella prima collezione con Walt Disney, nel 1993, con il progetto cartoon Vestirsi per divertirsi. E Schvili, con la moda, si è tanto divertito. Nello stesso anno, l’apertura del primo monomarca a Milano del marchio nato nel 1969, che prima di dedicare ago e filo ai cartoni si afferma nel mondo del fashion femminile con sfilate e la realizzazione del primo ‘must’: una camicia da donna di stampo maschile che sedici anni dopo prende il nome di Pettino.
Poi, nel 1991 Schvili pubblica la prima collezione per bambini, già forse immaginando il futuro firmato appena l’anno prima con la Warner. Il marchio diventa leader del settore in Italia e apre diversi monobrand, tra cui a Bologna, nelle vie Indipendenza e Farini e alcuni all’estero. Un successo immediato per la camiceria che nel 1994 si inserisce nel comparto neonato, acquisisce nuove licenze, come Space Jam e La carica dei 101, trovando la chiave per rendere i personaggi animati adatti a ogni età, declinandoli in base al target di riferimento.
I ricami valgono il Topolino d’Oro a Schvili, che si dedica anche alla casa e alla linea sportiva da uomo. Qui i cobranding con Superga, K-Way, Sniff the shirt, la partnership con Coin e la collezione su Yoox. Il patrimonio di ricami scanzonati si trova alla Fondazione Fashion Research Italy, dove la magia rivive nel Fondo Emmanuel Schvili. Un archivio che mostra l’icona stilistica di Schvili, che è stato “un capogruppo per la famiglia (cinque figli e sette nipoti, ndr) e per i dipendenti – racconta la moglie Fioretti –. Una persona sempre presente con i suoi silenzi costruttivi. Ha insegnato tanto a tutti non solo lavorativamente. Ma è rimasto nell’ombra”. A febbraio, il riconoscimento del Quartiere Santo Stefano per il valore artigianale delle sue creazioni. In occasione di Art City Una camicia In-solita. Emmanuel Schvili, storia di un brand al Baraccano, l’icona del fashion è stato al centro di un percorso espositivo che fotografa il successo del marchio. “Ci manca immensamente – conclude Fioretti –. Sessant’anni di vita insieme, ma avremmo dovuto viverne tanti altri ancora”.