MASSIMO SELLERI
Cronaca

Zuppi per la sanità pubblica: "Difende chi è più debole"

Evento al Mast assieme all’assessore Donini, che ha presentato il suo libro. Il cardinale: "Siamo un’eccellenza, ma i difetti ci sono, come la burocrazia". .

Zuppi per la sanità pubblica: "Difende chi è più debole"

Zuppi per la sanità pubblica: "Difende chi è più debole"

Scritto dall’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini, il titolo del libro ‘Il Servizio Sanitario Nazionale – una storia da continuare’ (Tecniche nuove) diventa anche l’appellativo di un incontro tra Donini stesso e il presidente della Cei e arcivescovo di Bologna cardinale Matteo Zuppi che si è tenuto al Mast di Bologna. "Tina Anselmi era una partigiana – ha spiegato Zuppi – e aveva il valore della concordia su cui si basa il sistema sanitario nazionale. Come ministro lei ne è stata la fondatrice e da donna che aveva l’unità come obiettivo ha avuto la grande visione di una riforma che permettesse a tutti lo stesso trattamento. E’ innegabile che oggi ci sia bisogno di qualche aggiustamento, ma non dobbiamo perdere quello spirito di uguaglianza". In Italia questo sistema ha preso vita nel 1978. "Studiando l’esperienza degli inglesi che per primi lo applicarono – sono le parole di Donini – questa riforma divenne anticiclica, utilizzando il fisco come principale finanziatore di quello che è stato uno dei principali progetti di welfare. Il politico è una persona che si impegna a far crescere la società e non è colui che difende un osso per assecondare una pulsione. Non bisogna perdere quella prospettiva universalistica che porta al diritto alla cura".

Diritto alla cura che è inserito nella carta costituzionale, uno dei testi più cari al cardinale. "Nella Costituzione l’io entra sempre in relazione con il noi. Se si rompe questo rapporto e si pensa solo all’io entriamo nel campo della perversione. A volte ci dimentichiamo di questo e pensiamo che il noi sia un insieme di io, e non gruppo che si occupa dei più deboli. Nello stabilire un rapporto di uguaglianza la Costituzione chiede a tutti di avere un pensiero in più degli indigenti". L’ultimo pensiero riguarda la costituzione dell’unità sanitaria locale, che ha portato il sistema nazionale nei territori. "La visione di uguaglianza va difesa e mantenuta – conclude il porporato – facendo un ragionamento serio sulle cose che non funzionano. Questa è una delle regioni migliori sia per qualità sia per universalità quando si parla di cura. Anche qui ci sono però dei difetti come la burocrazia. L’altro aspetto riguarda la domiciliarità o le cure palliative, ma ogni cambiamento non deve togliere l’eccellenza che c’è qui". Gli introiti dai diritti d’autore saranno devoluti all’associazione Bimbo Tu.