L’ascolto caratterizza la visita a Kiev che l’arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi ha iniziato nella giornata di ieri e che concluderà oggi. Un viaggio lampo che la Santa Sede ha reso noto con un comunicato dopo che il presidente della Cei si era imbarcato per raggiungere la capitale ucraina. Un partenza annunciata nei giorni scorsi da papa Francesco anche se la data precisa è stata tenuta nascosta fino all’ultimo così come le persone con cui dialogherà in questa due giorni. Lo stesso nunzio apostolico per l’Ucraina, l’arcivescovo lituano Visvaldas Kulbokas, ha spiegato che rendere pubblica la lista degli incontri sarebbe discriminatorio anche perché Zuppi punterà a incontrare più persone possibili essendo questo un momento di studio. In altre parole viene applicato quello che è il modello seguito dalla comunità di Sant’Egidio. Si parla con tutti nella più totale riservatezza, per poi disegnare una roadmap delle cose da fare.
Le esperienze precedenti, la più eclatante fu quella del Mozambico, prevedono che si parta dai corridoi umanitari per dare rifugio ai civili colpiti dalla guerra, in questo caso i bambini deportati in Russia, per poi arrivare a una tregua e far partire il negoziato e, infine, raggiungere la pace. Su mandato di Bergoglio, Zuppi è andato a Kiev per ascoltare e riferire, mentre ci sono notizie contrastanti su una sua eventuale visita in Russia. Il Cremlino sostiene che in agenda non vi sia incontro tra Putin e un esponente della Santa Sede, ma resta comunque forte la volontà del porporato di incontrate tutti e non solo i governanti. In ogni caso giovedì sarà regolarmente a Bologna per guidare le celebrazioni relative alla festa del Corpus Domini. Il sindaco Lepore non ha fatto mancare la sua benedizione laica a questo nuova missione del porporato.
"Voglio rappresentarti la più calorosa vicinanza – scrive Lepore in una lettera pubblica indirizzata a Zuppi – e il sostegno di tutta la città a questa iniziativa, che ci auguriamo accenda uno spiraglio di luce dopo giorni caratterizzati da notizie sconfortanti sullo stato delle relazioni tra le parti in conflitto. Bologna è da sempre una città accogliente, di dialogo e cooperazione. Consideraci quindi al tuo fianco con vive speranza, amicizia e fiducia, accanto alla tua preziosa esperienza. Ti accompagnino le nostre parole di affetto". Sostegno anche da Italia Viva, le Acli e il vescovo di Imola Giovanni Mosciatti.
Massimo Selleri