Bologna, 27 maggio 2022 - Il cardinale Matteo Zuppi, neo capo della Cei, esordisce nel suo nuovo ruolo di guida dei vescovi italiani con un monito sulla pedofilia: "Il pensiero è sempre per le vittime, il loro dolore è la prima preoccupazione". Per questo l'arcivescovo di Bologna ha annunciato un report da parte della Chiesa italiana sui casi e sulle azioni avviate nelle diocesi entro il 18 novembre. "Lo dobbiamo", "la Chiesa è dalla parte delle vittime".
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Il dossier pedofilia
Ad analizzare i dati della Congregazione per la Dottrina della Fede saranno due istituti universitari indipendenti. Ma le vittime di pedofilia, presenti all'incontro con la stampa, non sono soddisfatte. Innanzitutto il periodo di tempo sul quale si svolgerà l'indagine, dal 2000 al 2021
"Non c'è un problema di copertura, tutt'altro. E' serietà - spiega Zuppi riguardo alla scelta di analizzare i casi di abuso nella Chiesa solo dal 2000 al 2021 - non abbiamo intenzione di suonarcela e cantarcela da soli" ma "vogliamo prenderci le 'botte' che meritiamo". E ancora: "Vogliamo una chiarezza giusta, vera. Certi dati possono essere discutibili", come è successo anche in Francia. Sull'apertura degli archivi diocesani, Zuppi ha sottolineato che la collaborazione con la Dottrina della Fede prevede il coinvolgimento degli archivi.
Le linee guida
Nelle cinque linee d'azione indicate, oltre al report annuale, ci sono: il potenziamento dei referenti diocesani e dei relativi servizi per la tutela dei minori; l'implementazione dei centri di ascolto; l'analisi costante dei dati raccolti dall'ex Sant'Uffizio; la collaborazione con l'osservatorio sulla pedofilia e sulla pornografia istituito dal governo. Nell'opera di contrasto agli abusi la Chiesa italiana prevede anche «l'accompagnamento degli abusatori. Siamo una madre, tuo figlio è sempre tuo figlio», ha commentato Zuppi.
Le vittime
Non sono soddisfatte le associaizoni delle vittime, presenti all'esordio di Zuppi a capo dei vescovi italiani. Il periodo di tempo sul quale si svolgerà l'indagine, dal 2000 al 2021, lascia fuori i tanti casi del passato e soprattutto un sistema che si difendeva con il silenzio e i trasferimenti dei sacerdoti abusatori. Inoltre manca - è stato sottolineato dalle vittime - tutta la parte relativa ad eventuali risarcimenti. Per Francesco Zanardi de La Rete L'Abuso la Chiesa "deve aprire gli archivi e darli allo Stato. Oggi di fatto sia lo Stato, sia la Chiesa lasciano questi poveri sopravvissuti a sbandare. Questa situazione è unica in Europa". E Zuppi ha aperto a un incontro con lo stesso Zanardi.
Guerre, non c'è solo l'Ucraina
"Non dimenticare gli altri pezzi delle guerre mondiali": è l'appello rivolto dal neopresidente della Conferenza episcopale italiana, in relazione anche ai conflitti in corso, anche lontano dall'Europa. "Non dobbiamo dimenticare gli altri pezzi delle guerre mondiali, non dobbiamo dimenticarci dell'Afghanistan, della Libia e di tanti pezzi che richiedono risposte" ha sottolineato il cardinale Zuppi. "Il coinvolgimento è stato immediato e affettivo verso l'Ucraina, anche per sua importanza, ma non dobbiamo mai dimenticare che ieri ci sono stati 70 dispersi nel mare Mediterraneo".
In un passaggio dedicato alla "Terza guerra mondiale a pezzi" evocata da papa Francesco, il cardinale Zuppi ha citato l'Ucraina e poi più volte l'Afghanistan. Ricordando di essere figlio di un giornalista e di sapere anche per questo che "comunicare non è facile", dice il presidente della Cei facendo l'esempio dell'Afghanistan: "qualche volta si spegne il collegamento". "Adesso rischiamo che la tragedia dell'Afghanistan, che ci aveva tanto coinvolti, non esista più".
Chiesa compagna di viaggio
"Il cammino sinodale è una scelta importante della Chiesa e non è solo un cammino interno. Sono incontri con i tanti compagni di viaggio, la Chiesa ascolta si sente compagna di viaggio", con l'"ascolto" la Chiesa vuole essere "madre che vuole ripartire dal camminare insieme", per "trovare risposte a tanta sofferenza e tante domande di senso e di futuro", ha spiegato ancora il cardinale.
Alla Madonna di San Luca ucraini e russi insieme
A Bologna il parroco ucraino greco-cattolico e il sacerdote russo ortodosso cammineranno insieme per la pace, domenica, in occasione della processione che accompagna la risalita della Madonna di San Luca sul colle della Guardia: è l'annuncio dato dall'arcivescovo di Bologna Zuppi, durante la sua presentazione di uovo capo della Cei. "Non possiamo abituarci alla guerra - scandisce Zuppi - E' una tragedia e uno scandalo per i cristiani, anche perché è una guerra tra Paesi cristiani".
Poi il riferimento alla conclusione della visita dell'immagine, in programma domani e domenica. "C'è il ritorno della Madonna di San Luca e cammineremo insieme" ha detto il cardinale Zuppi. "Penso che sia una grande sfida per tutti e la Chiesa e i giovani ne sono e ne saranno i protagonisti".