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Zona 30 a Bologna, i dubbi di Ascom: "Città non omogenea, servono interventi più mirati"

Il direttore generale Tonelli: "L’obiettivo di ridurre gli incidenti è chiaramente condivisibile. Ma nel 2023 ci sarà troppa carne al fuoco, con i lavori di tram e Passante si rischia la congestione"

Bologna, 20 ottobre 2022 - Giancarlo Tonelli, direttore generale Confcommercio Ascom, il tasso di incidenti sul territorio è in aumento. Tanto che il sindaco Lepore vuole estendere il limite dei 30 chilometri orari in tutta la città...

Zona 30, Bologna si prepara alla rivoluzione
Zona 30, Bologna si prepara alla rivoluzione

"Non vi è dubbio che negli ultimi dieci anni la situazione, per quello che riguarda la mobilità, gli incidenti e il traffico nella nostra città, sia sensibilmente peggiorata. Questo per varie ragioni: prima di tutto, a ostacolare la sicurezza è una forte mancanza di rispetto del codice stradale. E a monte ci sono più cause".

Quali?

"Innanzitutto, l’uso di alcol e sostanze stupefacenti. Poi, l’utilizzo del telefonino da parte di coloro che sono alla guida. Comportamenti errati e dannosi, non sempre controllati in maniera sufficiente dalla polizia municipale. Dai veicoli commerciali, alle auto fino alle moto, biciclette e i monopattini. Tanti nostri associati, che hanno attività su strada e piazza o lungo i portici, ci segnalano fenomeni irregolari, persino da chi si muove in skateboard".

Ridurre il limite di velocità può essere una soluzione?

"Il Comune vuole intervenire in questo senso, e l’obiettivo di voler ridurre gli incidenti è chiaramente da condividere. Il problema è che Bologna non è omogenea: si tratta di un territorio con tipologie di traffico talmente differenti che necessiterebbe interventi ponderati e individuati zona per zona, forse persino strada per strada, con esperimenti ad hoc che possano avere un senso ben preciso. Soprattutto se pensiamo che a monte ci sono cause, come sottolineato prima, che difficilmente verrebbero meno soltanto riducendo il limite dai 50 ai 30. Da non dimenticare, poi, gli ostacoli al trasporto pubblico…".

Per esempio?

"In questo contesto c’è la necessità di garantire un servizio ai clienti con passaggi e orari ben definiti: il rischio è di compromettere una mobilità agevole".

In vista, inoltre, ci sono due anni di cantieri…

"Nel 2023 ci sarà troppa carne al fuoco. I lavori del tram e del Passante comporteranno inevitabilmente una modifica della mobilità cittadina e aumenterà il traffico nelle vie limitrofe ai luoghi dei cantieri. Ulteriori interventi di limitazioni rischiano di creare sempre più congestione: è importante valutare ciò che accadrà nella città per evitare di aumentare i disagi"

Come intervenire per risolvere il problema?

"Bisogna partire innanzitutto da una riforma culturale. Gli incidenti che registriamo oggi sono la punta dell’iceberg, che indica una forte trasformazione della società. La partita è troppo ampia, serve un ragionamento graduale per valutare le modalità coinvolgendo tutti i soggetti privati, le associazioni di categoria e le realtà istituzionali. Inoltre, da parte dei nostri associati, c’è la richiesta di aumentare i vigili e i poliziotti di quartiere anche lungo i portici. Una presenza maggiore per un controllo quotidiano è un’occasione fondamentale per rieducare".