REDAZIONE BOLOGNA

Zerocalcare tra gli attivisti delle Besta a Bologna: “Questa lotta risponde al tipo di società che vorrei”

Il fumettista Michele Rech: “Al di là della difesa del verde e degli alberi, l’idea che le cose si manutengono, si restaurano, si mettono a nuovo, anziché buttar giù tutto per ricostruire cose nuove, è una dinamica che mi pare più corretta”

Bologna, 21 maggio 2024 – C’è anche Michele Rech, in arte Zerocalcare tra gli attivisti del parco don Bosco contro la demolizione delle scuole Besta a Bologna. “Al di là della difesa del verde e degli alberi, l'idea che le cose si manutengono, si restaurano, si mettono a nuovo, anziché buttare giù tutto e ricostruire cose nuove, e poi si ripianta dopo, è una dinamica che mi sembra corretta".

“La lotta contro la demolizione delle scuole Besta  – continua – all'interno del parco don Bosco risponde al tipo di società che vorrei e nella direzione in cui vorrei andare, piuttosto che, appunto, progetti che dall'alto poi spazzano via tutto".

Zerocalcare nel parco della scuola Besta a rischio demolizione (Foto Dire)
Zerocalcare nel parco della scuola Besta a rischio demolizione (Foto Dire)

Per questo questa mattina Zerocalcare ha incontrato gli attivisti all'interno del parco, che gli hanno raccontato tutte le tappe della vicenda che ha portato al presidio permanente e come sta proseguendo la battaglia con l'amministrazione comunale, a cui il comitato ha appunto proposto una ristrutturazione dell'edificio già esistente piuttosto che la sua ricostruzione ex novo. E anche della diatriba con l''altro' comitato, favorevole invece al progetto.

"Mi hanno invitato proprio per raccontarmi questa vertenza qua, che mi sembra cogliere un sacco di punti che sono importanti in generale per le nostre città, per vedere che modello di città e di società abbiamo in testa in generale – spiega il fumettista- il fatto che ci siano comunque delle collettività che dicono che vogliono voce in capitolo e che 'questo è il quartiere in cui viviamo, vogliamo gestirlo in un modo o in un altro', mi sembra da premiare in qualche modo".

Il tutto in una città, Bologna, dove "tante esperienze di autogestione e di partecipazione sono state asfaltate negli ultimi anni e hanno trasformato Bologna in una città da quella che era una fucina culturale che veniva guardata da tutta Italia, dove la gente ci veniva anche a trarre ispirazione in qualcosa di molto più arido e molto più simile a un modello standard che ormai sta dappertutto". Rech ha anche firmato la petizione contro la demolizione delle scuole Besta, promettendo agli attivisti che sarebbe tornato.  "Io faccio fumetti, non ho nessuna influenza su niente e su nessuno – premette – ma se c'è modo anche di fare qualcosa qua per continuare a parlarne, io sono contento".

Michele Rech, per tutti Zerocalcare è ance intervenuto sulle proteste dei collettivi universitari che oggi sono intervenuti nel corso del Senato accademico dell'Università di Bologna per chiedere lo stop ai progetti di ricerca correlati a Israele o ad aziende che sviluppano tecnologie belliche, facendo seguito a mesi di mobilitazione con tanto di 'acampada' di tende in piazza Scaravilli.

Il fatto che la popolazione studentesca metta in discussione gli accordi con le Università israeliane "mi sembra la cosa più normale del mondo", e che in altre situazioni "come quella a sostegno del popolo curdo" la richiesta di interruzione dei rapporti commerciali, sportivi, culturali e delle partnership con lo Stato turco "non ha mai ricevuto quel tipo di accoglienza, come invece succede adesso con un Paese che oggettivamente sta commettendo dei crimini di guerra".

Verso la loro battaglia "c'è il mio sostegno nella misura in cui viene raccontata una forma di oscurantismo da tante parti, ma in realtà è quello che viene chiesto, più o meno sempre".