Alla ’colazione resistente’ del comitato Besta ieri c’era anche Michele Rech, in arte Zerocalcare, che ha portato la sua solidarietà. Non senza una frecciata al Comune perché proprio a "Bologna tante esperienze di autogestione e di partecipazione sono state asfaltate negli ultimi anni, trasformando questa città da quella che era una fucina culturale che veniva guardata da tutta Italia, dove la gente ci veniva anche a trarre ispirazione, in qualcosa di molto più arido e molto più simile a un modello standard che ormai sta dappertutto".
Rech, poi, è entrato nel merito della battaglia ’green’ del comitato Besta (in stretto contatto anche con quello del nido Cavazzoni al Savena): "Al di là della difesa del verde e degli alberi, l’idea che le cose si manutengono, si restaurano, si mettono a nuovo, anziché buttare giù tutto è una dinamica che mi sembra corretta". Per questo la lotta contro la demolizione delle scuole Besta all’interno del parco don Bosco "risponde al tipo di società che vorrei, piuttosto che progetti che dall’alto poi spazzano via tutto", dice il fumettista. Durante l’incontro con Zerocalcare, gli attivisti contrari al progetto del Comune sulle nuove Besta hanno raccontato le varie tappe della vicenda che ha portato al presidio permanente, ma anche anche a scontri con le forze dell’ordine culminati con l’arresto di un dicianovvene, tant’è che il sindaco Matteo Lepore ha poi deciso di sospendere il cantiere, tentando di riaprire il dialogo con i comitati ’pro’ e ’contro’ al progetto. "Questa vertenza – insiste Zerocalcare – coglie un sacco di punti importanti per le nostre città. Il fatto che ci siano comunque delle collettività che dicono che vogliono voce in capitolo mi sembra da premiare". Il fumettista ha anche firmato la petizione contro la demolizione delle scuole Besta, promettendo agli attivisti che sarebbe tornato.
"Io faccio fumetti, non ho nessuna influenza su niente e su nessuno, ma se c’è modo anche di fare qualcosa per continuare a parlarne, io sono contento".