di Chiara Caravelli
L’attesa è finita. Patrick Zaki stasera, intorno alle 20,30, sarà a Bologna. Il capoluogo emiliano si prepara ad accogliere il suo ricercatore, a tre anni e mezzo di distanza dall’ultimo saluto. L’attivista egiziano sbarcherà oggi pomeriggio all’aeroporto di Milano Malpensa, dove ad aspettarlo ci saranno il rettore dell’Alma Mater, Giovanni Molari, e la professoressa Rita Monticelli, che in tutti questi anni non lo ha mai abbandonato nella lotta verso la liberazione. Una volta arrivato sotto le Due Torri, Zaki farà tappa all’Università, dove gli verrà consegnata la pergamena di laurea, conseguita in collegamento video dall’Egitto lo scorso 5 luglio. Poi, l’arrivo in piazza Maggiore, dove lui stesso aveva detto di voler fare una passeggiata appena tornato a Bologna: qui incontrerà il sindaco Matteo Lepore. Ma le sorprese, per Zaki, non sono finite qui. Domenica prossima, 30 luglio, piazza Maggiore celebrerà l’attivista egiziano con una grande festa a cui parteciperà tutta la cittadinanza.
Tutto è pronto, quindi, per il grande ritorno. E pensare che fino a pochi giorni fa, quella di rivedere Patrick Zaki in Italia, sembrava un’ipotesi quanto mai lontana. Poi la notizia della grazia concessa dal presidente egiziano al-Sisi. Da quel momento, Zaki e Bologna hanno contato le ore che li avrebbero separati dal prossimo incontro. Ore che poi sono diventate giorni. Il ritorno di Zaki in Italia ha infatti subito qualche battuta d’arresto, tenendo tutti con il fiato sospeso. Lo slittamento nei tempi di arrivo è stato dovuto (è stato lo stesso Zaki ad annunciarlo sul suo profilo Twitter, ndr) a ritardi burocratici per il rilascio dei documenti di viaggio.
L’ex studente dell’Alma Mater ha infatti rifiutato il volo di Stato messo a sua disposizione dal governo italiano, decidendo di viaggiare con un volo di linea. Scelta che, nei giorni scorsi, ha generato non poche tensioni. Ad abbassare i toni ci ha pensato la premier Giorgia Meloni: "Per noi – le sue parole – era un obiettivo importante, io sono molto contenta di averlo centrato e voglio anche dire che, rispetto al dibattito di questi giorni, non mi aspetto per questo riconoscenza, non mi interessa. Era giusto farlo, l’abbiamo fatto, lo facciamo indipendentemente da ogni altra considerazione".