Bologna, 20 luglio 2023 - L’Alma Mater si stringe in un emozionante abbraccio dopo la notizia della grazia concessa al suo ex studente, laureatasi nelle scorse settimane con il massimo dei voti, dal presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi. "La notizia ci colma di gioia. Dopo l’angoscia di ieri (martedì, ndr ), è un momento di insperato sollievo e di grandissima felicità per tutta l’Alma Mater. Speriamo sia la fine di oltre tre anni di attese e di speranze deluse. Aspettiamo di conoscere i dettagli, ma confidiamo che presto arriverà il momento che abbiamo aspettato tanto a lungo: riaccogliere Patrick a Bologna, nella sua università, e dedicargli una grande festa di laurea che sarà idealmente una festa di tutta la città e di tutto il Paese".
Esulta il rettore dell’Università di Bologna Giovanni Molari. Dopo lo sconcerto e la preoccupazione per la condanna, nella giornata di martedì, arriva quasi altrettato all’improvviso la notizia della sua grazia, poco più di ventiquattr’ore dopo. E la comunità dell’Alma Mater, affezionatissima al "suo" Patrick, tira un lungo sospiro di sollievo. "Ringraziamo tutti coloro che in questi anni non hanno mai smesso di sostenerlo con una mobilitazione costante e generosa – prosegue il rettore, che martedì sera era in prima linea in piazza al presidio di Amnesty International –. Ringraziamo il governo per l’attenzione che ha dedicato alla vicenda e tutte le persone che hanno contribuito a raggiungere questo risultato. Caro Patrick, tutta l’Alma Mater ti aspetta per riabbracciarti!".
Un abbraccio in cui si stringerà anche e soprattutto la professoressa di Zaki, Rita Monticelli, che in questi anni è sempre stata in prima linea nella battaglia per la libertà del ricercatore egiziano. "Sono davvero – le sue parole che trattengono a stento la commozione – tanto felice. Abbiamo vissuto momenti di trepidazione in questi giorni, senza però mai perdere la speranza e la fiducia che si stesse facendo tutto il possibile per riportarlo a casa. Adesso manca solo di vederlo arrivare in Italia e poi qui a Bologna perché sono più di tre anni che lo stiamo aspettando. Ora siamo pronti ad accoglierlo a braccia aperte". Una felicità che può finalmente esplodere, dopo tre anni e mezzo in cui il lieto fine è stato più lontano che vicino. "Credo – continua – che sia stato davvero importante tutto quello che è stato fatto in questi anni da parte di tutte tutti, in una sinergia tra l’Università, il Comune, le altre città, le persone, le azioni diplomatiche e l’interesse del governo, che non è mai venuto meno".
Nelle parole della professoressa Monticelli si può sentire la reale emozione di questo momento. Quella di chi non ha mai perso la speranza, di chi ha lottato con la consapevolezza che un giorno, la parola fine sarebbe arrivata. "Ho sempre – conclude – avuto fiducia. E per me questo ha significato assumere una posizione forte in questa vicenda a livello di impegno. E, insieme a me, non hanno perso la speranza neanche le tantissime persone che in questi anni ci hanno scritto, manifestandoci in ogni modo il loro supporto. Ora è arrivato per me, per loro, per Bologna e per l’Italia, il momento di riabbracciare Patrick e non vediamo l’ora di farlo".