DONATELLA BARBETTA
Cronaca

West Nile a Bologna, positivi altri due donatori di sangue

Al Sant’Orsola ancora ricoverati un uomo e una donna con sintomi neurologici

PREVENZIONE Contro le zanzare si consiglia di usare i repellenti

PREVENZIONE Contro le zanzare si consiglia di usare i repellenti

Bologna, 14 agosto 2018 - Trovati positivi al virus West Nile altri due donatori di sangue. "Salgono così a cinque nel nostro territorio i donatori infetti, ma asintomatici e quindi non malati – precisa Paolo Pandolfi, direttore del Dipartimento salute pubblica dell’Ausl –. Gli ultimi due sono una donna del distretto Pianura ovest (zona di San Giovanni in Persiceto e dintorni, ndr), e un uomo del distretto di San Lazzaro. Una volta individuati, grazie al sistema di sorveglianza e al test a cui vengono sottoposti, si sospende la loro attività, evitando così la trasmissione dell’infezione tramite trasfusione. E noi sappiamo che per ogni donatore si ‘salvano’ tre riceventi".

Cos'è
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Intanto, restano ancora ricoverati due pazienti al Sant’Orsola, nel reparto di Malattie infettive, per le conseguenze avute dalla puntura della zanzara Culex, che ha trasmesso loro il virus West Nile. "Si tratta di una donna di 78 anni e un uomo di 72 e non sono in pericolo di vita, ma hanno interessamento neurologico e per questo devono essere tenuti ancora sotto controllo. In precedenza, avevamo avuto altri due pazienti, ma sono stati già dimessi", spiega Luciano Attard, responsabile del percorso del paziente con malattie infettive ad alta trasmissibilità ed emergenze infettivologiche.

"L’anziana è di San Pietro in Casale ed è giunta a noi dal Pronto soccorso, l’uomo, invece, di Sala Bolognese, è stato trasferito qui dall’ospedale di Bentivoglio – sottolinea Attard –. Le terapie? Solo sintomatiche e di supporto, come antipiretici, antidolorifici, ed è poi importante monitorare l’evoluzione della malattia. I sintomi nelle forme con interessamento del sistema nervoso centrale, a volte, possono persistere per settimane o mesi. Sappiamo che le persone più a rischio di manifestare forme neuro-invasive, ovvero meningiti, encefaliti e mieliti, ossia interessamento del midollo spinale – sono gli over 60, soprattutto se affetti da patologie di base come come diabete, ipertensione arteriosa, insufficienza renale, o tumori. In ogni caso, quest’anno abbiamo avuto un importante aumento dei casi".

E se all’Ausl risultano al momento in totale dodici malati di West Nile, quest’anno sono in aumento non solo i casi di Febbre del Nilo, ma anche quelli di Leishmaniosi viscerale. "Tra gennaio e inizio luglio sono stati ricoverati nel nostro Policlinico ben 17 casi, tra cui due bambini, per questa infezione trasmessa dalla puntura dei pappataci. Insomma bisogna proteggersi di più dagli insetti: la popolazione dovrebbe fare maggiore uso di repellenti, vestirsi con abiti più coprenti e utilizzare zanzariere nelle abitazioni", conclude Attard. "Nel 2018 abbiamo già avuto segnalazioni di 20 casi di leishmaniosi – conferma Pandolfi – mentre lo scorso anno ci eravamo fermati a 15".