Bologna, 10 novembre 2019 - Sono 280 metri quadrati in via Zaccherini Alvisi 8, tutti dedicati alla realtà virtuale. Il 29 novembre nasce Vrums (Virtual Reality Rooms Italia), il primo centro in Italia per la promozione, la fruizione, lo studio e la divulgazione della realtà virtuale in ogni suo aspetto: intrattenimento immersivo, sanità, cultura e cinema, sono tanti i settori coinvolti, come racconta Simone Salomoni, tra i professionisti delle nuove tecnologie e della comunicazione già attivi nella società Vitruvio Virtual Museum, che hanno lanciato questo nuovo spazio aperto dalle 15 alle 23 eccetto il lunedì e dalle 10 il sabato. Si prenoteranno una o più postazioni, si individuerà l’esperienza preferita, si indosserà il visore VR/Virtual Reality più indicato e si viaggerà in vari mondi paralleli.
Realtà Virtuale questa sconosciuta, si potrebbe dire, perché in Italia pare essere ancora una dimensione tutta da esplorare... "Vrums nasce dalla costola di Vitruvio Virtual Museum, che si occupa di esperienze di realtà virtuale immersiva dedicate all’arte. Abbiamo fatto esposizioni alla Biennale di Milano, al momento una nostra installazione dedicata a Freak Antoni è al Museo della Musica e credo che siamo stati i primi in Italia a fare due documentari in VR, per l’Istituto Nazionale di Astrofisica. Partendo da questo background, ci è venuta l’idea di aprire un centro per la divulgazione della realtà virtuale in tutte le sue forme... Sono stato in Canada soprattutto e negli Stati Uniti a fare ricerca, perchè là già esistono da tempo luoghi del genere".
Come porterete avanti la ricerca? "Lavorando ad esempio sugli effetti che la realtà virtuale può avere sulle persone, potenzialmente positivi o anche negativi, nel senso che stiamo avviando partnership con medici, ricercatori in campo sanitario, per cercare di analizzare cosa implica la realtà virtuale. Parallelamente ci piace continuare a divulgare l’arte".
Ci sono 6 postazioni per il cinema e le esperienze artistiche in realtà virtuale... e da dove arrivano i 50 titoli di film dell’archivio? "I film trattano vari argomenti e per i titoli ci appoggiamo ad esempio al Festival del Cinema di Venezia che ha una sua sezione VR, come ormai tutti i festival internazionali, dalla quale si evince quanto, negli ultimi anni, il livello delle produzioni sia aumentata e sia stata perfezionata. Anche registi molto importanti hanno cominciato a sviluppare lavori virtuali, come Alejandro Iñárritu, che due anni fa realizzò l’installazione virtuale Carne y Arena o Laurie Anderson che da sempre è attratta dalle esperienze tecnologiche".
Il tema dei giochi è molto attraente. "Innanzitutto da noi il pubblico dovrà avere più di 14 anni. Funzionerà come per la Cineteca, dove, per avere la tessera a 14 anni, devi essere accompagnato dai genitori che firmeranno per te. Lo spazio, molto più simile esteticamente a un Apple Store che a un Galaxy, per intenderci, avrà più di 100 titoli in costante aggiornamento distribuiti rispettivamente su 10 postazioni interattive, 2 simulatori per la guida delle auto da Formula 1 e da Rally, 2 pedane di movimento per action games, un’arena multiplayer per 4 giocatori. E l’accesso avverrà dopo una prenotazione".
Giochi ed esperienze particolari? "Google Earth ad esempio, dove poter studiare e vivere in anticipo un viaggio in una città o il simulatore di guida professionale di Formula Uno che durerà circa 10 minuti perché si tratta di un’esperienza stressante dal punto di vista fisco, visto che guidi a 300 km all’ora.... Poi Star Trek, dove il fruitore si trova sull’Enterprise o Google Art, lo strumento per disegnare, dipingere e scolpire con strumenti virtuali".