NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Volò giù dalla finestra: "Sequestrata e abusata". Arrestati tre ragazzi

Una 37enne violentata a turno da alcuni giovani conosciuti poco prima. Per cercare di fuggire si gettò dal primo piano fratturandosi il bacino. .

Volò giù dalla finestra: "Sequestrata e abusata". Arrestati tre ragazzi

Volò giù dalla finestra: "Sequestrata e abusata". Arrestati tre ragazzi

Avrebbe fatto di tutto per sottrarsi a quella brutalità. Anche morire. La trentasettenne somala quel rischio lo ha messo in conto quando, dopo essere stata stuprata da un diciassettenne, prima che sul suo corpo si accanissero anche gli altri due amici del ragazzino, si è lanciata dalla finestra dell’appartamento, nel pieno centro di Bologna, dove i tre l’avevano imprigionata. Una vicenda terribile, iniziata la notte dello scorso 29 maggio e che martedì si è conclusa con l’arresto dei tre giovani, ritenuti responsabili della violenza sessuale e del sequestro di persona. A individuarli e ricostruire quella notte d’incubo sono stati i carabinieri della compagnia Bologna Centro. I primi a intervenire, quella mattina alle 5, in via Oberdan.

A finire alla Dozza sono stati un ventiduenne italiano di buona famiglia, proprietario dell’appartamento dove si è consumato lo stupro, e due suoi amici tunisini, di 17 e 18 anni, entrambi arrivati in Italia non accompagnati nel 2023. I tre, stando a quanto emerso dagli accertamenti dei militari dell’Arma, al termine di una notte balorda avrebbero deciso di avere un rapporto sessuale. Lo hanno anche scritto in chat, nei messaggi che si erano scambiati quella notte, recuperati dai carabinieri. E la vittima di questo istinto primordiale è stata scelta a caso: una donna fragile, senza fissa dimora e con problemi di tossicodipendenza, incontrata nei loro giri notturni in zona universitaria. La trentasettenne viene agganciata con la scusa di consumare insieme della cocaina. Lei accetta e segue i tre nell’abitazione del ventiduenne. Qui, però, non le offrono la droga, ma le propongono un rapporto sessuale. Che lei rifiuta, tentando di andarsene. La bloccano. Chiudono la porta a chiave. Lei lotta per difendersi, ma non ce la fa. E il più giovane la stupra. Lei vede la finestra. È l’unica via. Urla, chiede aiuto. Ma è notte e i vicini sono abituati alla confusione in quella casa frequentata sempre da soggetti ‘strani’. Solo quando sentono il tonfo sordo i vicini si affacciano. La donna è in una pozza di sangue sull’asfalto. Sono loro a chiamare 118 e carabinieri. I tunisini, intanto, scappano via. In casa resta solo il ventiduenne, a cui i carabinieri bussano subito. All’inizio sembra un’omissione di soccorso. Poi il telefono, le telecamere, le testimonianze prima dei vicini e poi della vittima restituiscono un quadro a tinte ancora più fosche. Che martedì ha visto la prima svolta, con l’arresto dei tre indagati, rintracciati dai carabinieri tra Bologna, Sesto San Giovanni e Pesaro.