REDAZIONE BOLOGNA

Voli notturni, l’incubo dei residenti "Dormire è ormai un lusso per pochi"

Numerose le richieste via email dei cittadini per trovare una soluzione all’inquinamento acustico "Viviamo in un disagio costante: disabili e bambini sono i soggetti più colpiti da questa situazione"

La piaga dei voli notturni sulla città – e in particolare sul quartiere Navile – diventa ogni giorno più profonda. Bambini che faticano a prendere sonno, famiglie incessantemente bersagliate dall’inquinamento acustico e lavoratori in smart working, la cui concentrazione è puntualmente penalizzata dal frastuono, sono soltanto una prima fotografia dell’ "inferno a cui migliaia di cittadini sono sottoposti".

Oltre il rumore degli aerei che sorvolano il cielo di Bologna, però, trova continuità anche un altro suono: quello della tastiera di chi, contrariato, mette nero su bianco il proprio dissenso. E invia, così, un’email al Comune. "Più di quarantamila cittadini vedono la loro libertà limitata, ma a nessuno importa che il rumore incessante degli aerei e l’inquinamento provochino numerosi danni fisici e psichici alla nostra salute. Non interessa a nessuno che non possiamo seguire un film in televisione come tutte le altre persone, lavorare in smart working o parlare con i nostri familiari" è, infatti, il primo grido di una cittadina, che chiede interventi e risposte rapide per mettere fine al quotidiano tormento. Fanno eco tanti, tantissimi altri residenti che, sia di giorno sia di notte, si ritrovano a vivere lo stesso incubo.

"La mattina, alle 6, la musica ricomincia. Spesso con decolli che si avvicendano lungo tutto il giorno sopra le case del Navile – scrive una seconda cittadina –. Viviamo immersi nel rumore,un rumore continuo e costante che mette a dura prova il sistema nervoso. Particolarmente acuto è, poi, il disagio dei soggetti più fragili, come i disabili, i malati costretti a letto per varie patologie o i bambini costretti spesso a dormire, se va bene, cinque o sei ore, quando invece avrebbero bisogno alla loro età di almeno dieci ore di sonno. Il disagio di migliaia di persone è forte lungo tutto l’anno, ma diventa insostenibile durante il periodo estivo con la forte crescita del traffico aereo".

Un vero e proprio danno, continuo, martellante. "Nello stesso momento in cui l’aeroporto si espande sulla città senza limite – segnala un cittadino – senza regole, senza efficienza strutturale e con sempre maggiore prepotenza e tracotanza, molte persone che vivono qua da decenni, con forti legami famigliari e con il territorio, cercano opzioni alternative, provando a vendere la propria casa che era dei genitori o dei nonni e alla quale sono molto legati. Le alternative, infatti, non sono tante, visto che i residenti non sono adeguatamente tutelati e si stanno ammalando". Così, seppur il grido si faccia sempre più forte, parallelamente le speranze di chi vive il dramma sembrano sfumare, giorno dopo giorno, proprio come la scia di un aereo dopo il suo passaggio. "Dormire è diventato ormai un lusso".

Giorgia De Cupertinis