"Mi dispiace molto perché ho perso due amici a cui volevo davvero bene. Isabella era una persona meravigliosa, ma soprattutto una cara amica di cui sento la mancanza. Giampaolo lo conosco dai tempi del liceo, abbiamo condiviso tante cose insieme e, nonostante tutto quello che sta succedendo, l’affetto nei suoi confronti rimane". La dottoressa Monica Gaudioso, una delle amiche più strette di Isabella Linsalata e Giampaolo Amato, trattiene a stento le lacrime prima di chiudere la porta del suo studio, dove esercita la professione come medico di base, e tornare a lavoro. "Isabella – continua – si era confidata con me su alcune cose, è vero, ma non dirò niente a riguardo. Non so cosa pensare e non mi sento di commentare, quello che posso dire è che per me è un duplice dispiacere".
Isabella e Giampaolo erano persone note anche tra i commercianti di zona Murri, dove i coniugi vivevano. "Li conoscevo – le parole di Annalisa, titolare insieme al marito della libreria Ulisse in via degli Orti – da una vita. Erano la coppia perfetta, conosciuti al liceo e poi sposati da giovani, percorrendo insieme una carriera in Medicina. Frequentavano spesso la libreria, anche se negli ultimi anni li avevo persi di vista".
Il volto della signora Annalisa lascia trasparire un misto di sgomento e stupore, mentre le parole non lasciano spazio a dubbi. "Non avevo mai notato – racconta – qualcosa di strano, ma sia Giampaolo che Isabella erano due persone estremamente riservate quindi non mi stupisce che non avessero mai parlato della loro separazione. Non li avevo più visti, ma ho sempre pensato che fosse normale, i figli crescono e le abitudini cambiano. Rimasi malissimo quando seppi della morte di Isabella da sua sorella Anna Maria. Non ne abbiamo mai parlato in maniera approfondita, ma ricordo che una volta mi disse che voleva procedere con l’autopsia".
Tra i commercianti della zona c’è grande stupore per la notizia dell’arresto del dottor Amato. "Passava spesso – dice Manuel, proprietario di un negozio di fiori poco distante dall’appartamento di via Bianconi – qui davanti, ma negli ultimi tempi lo vedevo sempre meno. Una volta, ma si parla di tanti anni fa, ricordo di aver fatto una consegna nella loro casa. Di persona non lo conoscevano, ma mi ha sempre dato l’idea di essere una brava persona".
Versione simile anche per il titolare di un bar della zona, dove Giampaolo e Isabella non si facevano vedere più da qualche tempo. "Non so dire quanto – le parole del titolare – ma sicuramente parliamo di anni. Prima del Covid li vedevo passare, soprattutto il dottor Amato. Veniva qui a prendere un caffè, ma i nostri rapporti si sono sempre limitati a un semplice ‘buongiorno’. Mi è sempre sembrato una persona educata e tranquilla, per questo sono rimasto incredulo quando ho letto sui giornali di cosa fosse successo. Mi dispiace molto, si è distrutta una famiglia".
Chiara Caravelli