PIERFRANCESCO PACODA
Cronaca

Voci nell’etere. La rivoluzione di Marconi

Al Museo della Musica apre ’All’Ascolto del mondo’. Dalle prime trasmissioni alla nascita della Rai.

Voci nell’etere. La rivoluzione di Marconi

Al Museo della Musica apre ’All’Ascolto del mondo’. Dalle prime trasmissioni alla nascita della Rai.

Raccontare Guglielmo Marconi attraverso l’incredibile influenza che la sua invenzione ha avuto nella diffusione del suono, rendendolo una esperienza globale. Questo l’obiettivo della mostra ’All’Ascolto del mondo’, che, con la cura di Oderso Rubini e Franco Severi, il Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Strada Maggiore ospita da oggi e sino al 12 gennaio. Un’iniziativa pensata per celebrare i 150 anni dalla nascita dello scienziato, focalizzandosi sulla trasformazione profonda che la radio ha prodotto nella fruizione della musica che, da fatto locale, basato sull’esperienza dal vivo, diventa fenomeno globale. Era finalmente possibile godere dei concerti delle grandi orchestre, che si esibivano in posti lontanissimi, direttamente dalla propria casa, con una attività di divulgazione e conoscenza mai immaginata sino ad allora.

L’esposizione si sviluppa attraverso varie aree tematiche, che prendono lo spettatore e lo portano in un viaggio attraverso le differenti fasi che seguirono alle prime trasmissioni transoceaniche del 1901, e la successiva nascita delle imprese che si dedicavano alla costruzione degli apparecchi radio. Passando per la produzione, nel 1906, dei dischi Marconi Velvet Tone, realizzati grazie alla collaborazione con Columbia, sino a arrivare a un anno decisivo, il 1909, quando gli fu assegnato il premio Nobel per la Fisica. È documentata la sua attività di imprenditore, proprietario di tantissime stazioni radio, dall’Europa agli Stati Uniti, e, dopo la Prima Guerra Mondiale, impegnato anche nella produzione di radio con la sua Marconiphone e, soprattutto protagonista nel 1922, della creazione, grazie a una sua società, della British Broadcasting Corporation, che diventerà il servizio pubblico radiotelevisivo inglese. Esperienza che ripete, nel 1924, quando partecipa alla costituzione dell’URI, Unione Radiofonica italiana, che nel 1944 diventerà la Rai.

Il percorso espositivo culmina in un altra, grande iniziativa di Guglielmo Marconi, la prima trasmissione di Radio Vaticana, che andò in onda il 12 febbraio 1931, su richiesta di papa Pio XI. L’inventore, annunciando al microfono il Papa disse, "Con l’aiuto di Dio, che tante misteriose forze della natura mette a disposizione dell’umanità, ho potuto preparare questo strumento che procurerà ai fedeli di tutto il mondo la consolazione di udire la voce del Santo Padre".

In occasione della mostra, è stata resa disponibile l’app Visit AR, che, con i suoi contenuti multimediali, liberamente scaricabili su smartphone, estende i confini dell’appuntamento fuori dalle sale del Museo, portando il pubblico a vivere una esperienza di immersione totale nell’avventura umana e professionale dello scienziato. Si tratta di un itinerario attraverso la città, da Palazzo Marescalchi, dove nacque Marconi, all’Istituto di Fisica fino al Museo del Patrimonio Industriale, dalla prima laurea ad honorem all’emittente di piazza San Martino, Radio Marconi, voluta dal Comune e dall’Eiar, la futura Rai e inaugurata nel 1936. Un percorso che arriva fuoriporta, sino a Villa Griffone, sede del Museo Marconi a Pontecchio Marconi.