Bologna, 2 novembre 2023 – “Sono stanca di questa situazione, voglio essere libera come tutte le donne, mi sento un uccellino in gabbia”. Queste le parole con cui una donna cinquantacinquenne ha raccontato ai carabinieri l’ennesimo atto di stalking subito dall’ex compagno. Una situazione diventata per la vittima insopportabile, al punto di temere per la propria vita.
La vicenda parte agli inizi di ottobre quando la vittima si era rivolta ai militari dell’Arma per denunciare l’uomo, un operaio bolognese di 51 anni, con cui aveva avuto una relazione terminata a febbraio di quest’anno. Nello specifico, l’ex compagno, incapace di accettare la decisione della donna di mettere fine al rapporto sentimentale, aveva iniziato a tormentare la cinquantacinquenne, prima inviandole numerosi messaggi ed e-mail, poi pedinandola. Un atteggiamento diventato insopportabile, al punto da costringerla a cambiare abitudini di vita e chiedere ai suoi amici di accompagnarla nel tragitto casa-lavoro per evitare di incontrarlo da sola.
Nonostante tutte le precauzioni, la sera del 6 ottobre scorso, la donna si è accorta che l’ex compagno si era appostato nelle vicinanze della sua abitazione. Terrorizzata e in ansia per la paura che potesse farle del male, la vittima è salita di corsa per le scale, si è chiusa a chiave nel suo appartamento e ha immediatamente chiamato i carabinieri per raccontare quanto successo. Una volta arrivati sul posto, i militari dell’Arma hanno trovato l’operaio cinquantunenne che nel frattempo aveva raggiunto il pianerottolo condominiale nel tentativo di raggiungere la donna ed entrare in casa.
Stremata dalla situazione, la donna ha raccontato ai carabinieri di sentirsi come "un uccellino in gabbia”. Una frase che è stata riportata anche dal gip nell’ordinanza di misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa per spiegare lo stato di ansia e paura provato dalla vittima a causa degli atteggiamenti persecutori dell’ex compagno.