REDAZIONE BOLOGNA

Visconti smentisce il sindaco: "Anche lui ha approvato il corteo". E il questore: "Mai subito ingerenze"

Il prefetto respinge in modo duro le accuse del primo cittadino: "Parole al limite del diffamatorio". Al comitato per l’ordine pubblico "l’autorizzazione alla manifestazione di destra fu accolta all’unanimità".

Visconti smentisce il sindaco: "Anche lui ha approvato il corteo". E il questore: "Mai subito ingerenze"

Il prefetto respinge in modo duro le accuse del primo cittadino: "Parole al limite del diffamatorio". Al comitato per l’ordine pubblico "l’autorizzazione alla manifestazione di destra fu accolta all’unanimità".

La Prefettura non ci sta. E alle per nulla velate accuse del sindaco Lepore, che afferma come il comitato per l’ordine pubblico fosse "contrario alla manifestazione" salvo poi "ricevere una telefonata da Roma" e ammettere il corteo della Rete dei Patrioti in città, risponde per le rime. E mette un punto fermo: "Smentiamo categoricamente che indicazioni sull’evento siano arrivate dal Ministero dell’interno o chiunque altro". Mentre il capo di gabinetto Madrid promette: "Pubblichiamo i verbali".

"La manifestazione del Movimento nazionale rete dei patrioti d’Italia è stata oggetto di approfondito esame al comitato dell’ordine e della sicurezza pubblica, unica sede in cui vengono acquisiti e analizzati tutti gli elementi per valutare l’impatto che una manifestazione può avere sull’ordine e la sicurezza della città – comincia la replica dell’ufficio guidato dal prefetto Attilio Visconti –. Dopo attenta analisi, si è preso atto del fatto che non ci fossero motivi per vietarne lo svolgimento, essendo stata peraltro annunciata in Questura con larghissimo anticipo. Si è ritenuto, con unanime avviso di tutti i componenti e quindi anche del sindaco Lepore, che avrebbe potuto più opportunamente svolgersi fuori dall’area storica, poiché, svolgendosi in un giorno prefestivo, avrebbe potuto impattare con il consueto affollamento del centro. La mediazione con gli organizzatori, più volte tentata dalla Questura, ha comunque ha ottenuto la riduzione del percorso e della durata della manifestazione".

Non solo, si sottolinea da Palazzo Caprara: "È il caso di sottolineare che le interlocuzioni e l’opera di mediazione con gli organizzatori della Questura hanno consentito uno svolgimento senza turbative di questa manifestazione. Gli incidenti e le aggressioni alle forze di polizia si sono registrate esclusivamente da parte dei partecipanti alle concomitanti manifestazioni di anarchici e antagonisti, non preannunciate all’autorità di pubblica sicurezza come invece prescrive la legge".

Così, infine, "si smentisce categoricamente che indicazioni in ordine allo svolgimento dell’evento o alle sue modalità di gestione siano pervenute dal Ministero dell’interno o da chiunque altro: ogni valutazione in materia rientra tra le esclusive prerogative e responsabilità dell’autorità provinciale di pubblica sicurezza. Su tali considerazioni si può trarre ogni ulteriore valutazione anche rispetto ad altre estemporanee affermazioni rilasciate, al limite del diffamatorio, sull’operato delle autorità locali e del governo".

Non si fa attendere poi la Questura, cui è a capo Antonio Sbordone: "La Questura smentisce che Rete dei Patrioti o altri abbiano inciso sulle determinazioni circa le modalità di svolgimento dell’iniziativa. Le interlocuzioni tra i nostri funzionari e i promotori dell’evento rientrano nel normale dialogo che avviene per ogni manifestazione, per garantirne l’ordinato e pacifico svolgimento. Quando si tratta di manifestazioni preavvisate accade sempre, indipendentemente dalla natura dell’iniziativa e dall’identità dei suoi organizzatori. In questo caso le interlocuzioni hanno avuto esito positivo, poiché il corteo è durato meno e si è concluso prima dell’arrivo in Piazza XX Settembre, dove sarebbe dovuto terminare".

Federica Orlandi