
Una storia di violenza, gelosia e possesso. L’ennesima. A raccontarla nelle aule dell’università è Chiara Balistreri (foto), 23enne di Bologna,...
Una storia di violenza, gelosia e possesso. L’ennesima. A raccontarla nelle aule dell’università è Chiara Balistreri (foto), 23enne di Bologna, assieme all’associazione Scarpetta Rossa, nata nel 2014 per aiutare le donne che subiscono violenze. L’associazione porta avanti anche un progetto di sensibilizzazione nelle scuole, su iniziativa della mamma di Sofia Castelli, 20enne uccisa dal suo ex ragazzo nel 2023. "A 15 anni conosco il classico bravo ragazzo – spiega Chiara –. Poi arriva il primo schiaffo, poi un calcio. Nonostante lo lasciassi, la dipendenza affettiva mi spingeva a perdonarlo. A 18 anni mi allontano, ma lui minaccia il suicidio. Gli concedo un ultimo appuntamento, ma mentre siamo insieme mi arriva un messaggio di un amico. Lui si infuria, mi aggredisce anche quando sono a terra. Finisco in ospedale: naso rotto e 30 giorni di prognosi". È lì che Chiara trova il coraggio di denunciare, ma il suo carnefice scappa e diventa latitante per tre anni, prima di tornare a Bologna. Chiara riceve minacce, condivide le foto sui social e la sua storia diventa mediatica. Grazie a un passante, l’aggressore viene riconosciuto e arrestato. Una storia che lascia l’amaro in bocca perché sì, non è stato aggiunto l’ennesimo nome nella lunga lista di femminicidi, ma una ragazza ha perso gli anni della spensieratezza. "Bisogna denunciare senza farsi prendere dal senso di colpa. Non giustificare e non sperare che la persona cambi", afferma l’avvocato di Scarpetta Rossa, Sara Contoli. Presenti all’incontro anche la giornalista, criminologa ed editorialista di Scarpetta Rossa Silvia Morrone, il responsabile progetti e sviluppo Gualtieri Nicolini e la volontaria Alessia Cerilli.
Jasmine Catanese