NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Violenza sessuale a Bologna, liberato l’aggressore. "Non capisco quel pm, intervenga Nordio"

Polemica dopo il tentato stupro di Bologna. Affondo di Balboni (FdI): "Cortocircuito inaccettabile, sconfessate vittima e testimone. Spero non abbia pesato la cultura dell’indulgenza verso gli stranieri"

Bologna, 13 febbraio 2024 – È arrivata fino alla Commissione affari costituzionali in Parlamento l’eco dell’inusuale epilogo della violenza sessuale ai danni di una trentenne in zona universitaria a Bologna. Un epilogo che ha visto prima il ventenne somalo accusato del reato – arrestato quasi nell’immediatezza dalla polizia – essere scarcerato su disposizione della pm titolare del caso, Michela Guidi, in base all’articolo 121. E poi essere liberato anche dal Centro per il rimpatrio di Milano, dove era stato trasferito su disposizione del questore di Bologna Antonio Sbordone, per l’impossibilità di stabilirne la pericolosità sociale, in mancanza del passaggio necessario di fronte al giudice per la convalida dell’arresto. "Una vicenda sconcertante", l’ha definita il presidente della Commissione, il senatore Alberto Balboni di Fratelli d’Italia.

Una manifestazione contro la violenza sulle donne
Una manifestazione contro la violenza sulle donne

Senatore, una catena di eventi ha portato alla fine un presunto violentatore a essere rimesso in libertà dopo neppure una settimana dall’arresto. Come pensa sia po tuto accadere?

"Indubbiamente si è innescato un cortocircuito inaccettabile di fronte a un fatto di una simile gravità. E sono i motivi che, da quanto si apprende, l’hanno prodotto che, come avvocato, mi sconcertano di più".

La pm ha contestato la mancanza di flagranza e valutato non sufficienti, ai fini dell’arresto, le testimonianze della vittima e della ragazza che l’ha soccorsa.

"È stata messa in discussione, in questo modo, la stessa genuinità delle dichiarazioni rese dalla vittima e dell’altra giovane, che è stata a sua volta presa a calci dall’aggressore. E già questa, di per sé, è una vittimizzazione secondaria. Inoltre, decidendo per un’immediata liberazione, di fronte a un episodio di violenza sessuale, si è negata anche la possibilità di eseguire la convalida. Altro aspetto che ritengo gravissimo, per tutto quello che ne è seguito".

Si riferisce alla decisione del tribunale di Milano di non convalidare il trattenimento nel Cpr dello straniero, richiedente asilo?

"Certamente. Il tribunale di Milano, senza i presupposti di legittimità necessari, ossia la valutazione della pericolosità sociale dell’indagato, come avrebbe potuto imporre di trattenerlo in un centro per il rimpatrio? Non poteva disporre altro rispetto a una liberazione. Ma tutto nasce dalla scelta incomprensibile del magistrato di sottrarre alla convalida l’arrestato. Il ministro Nordio farebbe bene a chiedere un approfondimento alla Procura di Bologna sul perché di questa decisione. Il quadro è allarmante".

Si spieghi.

"Mi rifiuto di credere che un magistrato si sia sottratto alla valutazione di fatti così eclatanti. Qualcosa in questa storia tocca. E mi domando: se nella stessa situazione si fosse trovato un italiano, avrebbe avuto lo stesso trattamento? Purtroppo non è raro trovarsi di fronte a quella ‘cultura dell’indulgenza’ che pesa i reati in base all’origine di chi li commette. Mi auguro non sia questo comunque il caso, perché in uno stato di diritto, quale è l’Italia, la responsabilità penale è sempre personale e come tale va giudicata".