Bologna, 14 novembre 2023 - Sono state 1.121 le donne accolte, solo nel corso del 2022, nel territorio metropolitano nell’ambito dell’Accordo per l’accoglienza e l’ospitalità delle donne vittime di violenza di genere.
Uno strumento che unisce le forze di istituzioni e Centri Antiviolenza, che in sei anni ha dato riparo e assistenza a 8.569 donne.
L’analisi del 2022 vede che il 94% delle vittime ha subito violenza da una persona conosciuta, soprattutto tra le mura domestiche, come partner (56%), ex compagni (23%), familiari (10%) o amici (5%).
Le donne ospitate sono state 104, di cui 74 in pronta emergenza, 20 in casa rifugio e 10 in casa rifugio ad alta intensità educativa.
A mettere in relazione i Centri con le vittime sono i servizi del territorio, quali forze dell’ordine o assistenti sociali, legame che include tutela e anche la possibilità di sporgere denuncia.
“Sono in aumento le denunce e questo vuol dire che le donne qui non stanno zitte e c’è un sistema che risponde - spiega Simona Lembi, responsabile del Piano per l’uguaglianza della Città metropolitana -. Il 94% delle violenze avviene tra le mura di casa: questo testimonia che il fenomeno è domestico”.
Ma la forma con cui gli uomini maltrattano e colpiscono le donne si consuma anche nello spazio pubblico, che è “un fenomeno molto odioso per chi subisce violenza e perché rende la città insicura - commenta la vicesindaca Emily Clancy -. Stiamo lavorando con le forze dell’ordine per avere i reati geolocalizzati in città e diffonderemo un questionario sulla percezione della sicurezza in alcuni luoghi o in uno spazio itinerante, come nei mezzi di trasporto. E questo vogliamo tracciarlo per costruire una risposta”.
I Centri Antiviolenza
Sono in totale sei i luoghi di riparo e rifugio sul territorio metropolitano, che aiutano, assistono e guidano le donne verso la strada della libertà e dell’affermazione dei propri diritti, partendo dall’emancipazione economica. “Ci sono molte giovani donne che si presentano nei centri - dice la presidente di MondoDonna, Loretta Michelini -. E noi abbiamo anche un servizio Chiama-Chiama aperto alle donne senza dimora, che sono il 4% che si rivolge al nostro sportello, oltre a quelle con disabilità che sono il 5%. La violenza economica è quella poco affrontata, sulla quale c’è ancora un forte tabù. Nel primo accesso, le donne non parlano di abuso economico, ma è un dato trasversale a tutte le violenze. E su questo stiamo dedicando un impegno particolare”.
I luoghi sono Casa delle Donne, MondoDonna, Udi, SOS Donna, PerLeDonne e Trama di Terre.
Sono 28 gli sportelli gestiti dai Centri e centri per uomini autori di violenza.