Bologna, 2 febbraio 2024 - Insulti, minacce, strangolamenti e violenze sessuali. È quanto ha dovuto subire una donna dall'uomo con cui era sposata da una decina d'anni e da cui aveva avuto una figlia. Per uscire da questa spirale di violenza, la vittima si è infine rivolta ai carabinieri e nei confronti dell'uomo è scattata la misura cautelare della custodia in carcere.
La vittima ha raccontato ai militari dell'Arma che non riusciva più ad andare avanti in quanto l'uomo, un 43enne bengalese, residente in città, tornava spesso a casa ubriaco e che, anche davanti alla figlia, insultava e minacciava la moglie, che ha subito tentativi di strangolamento e otto violenze sessuali. Temendo delle rappresaglie da parte del marito, che in una circostanza l’aveva minacciata e ustionata con un accendino per impedirle di raccontare una violenza sessuale, la donna aveva evitato di rivolgersi ai sanitari per farsi medicare.
Soltanto in un’occasione, la malcapitata era stata costretta ad andare dal medico di famiglia per farsi visitare la schiena che le faceva male a causa dei pugni ricevuti dal marito. L’uomo l’aveva così accompagnata in ambulatorio, ma approfittando di essere l’unico dei due a parlare italiano, si era rivolto al sanitario dicendogli che la moglie si era fatta male durante una caduta. All’epoca della denuncia, i carabinieri della stazione Navile avevano informato la Procura che per tutelare la donna e la figlia aveva disposto di procedere con l’attivazione del cosiddetto Codice Rosso. Il quarantatreenne è stato così arrestato per maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale e portato in carcere.