REDAZIONE BOLOGNA

Vincenzo e Giusy Gualzetti, i genitori di Chiara si sono sposati: “Era un suo desiderio”

Il padre della ragazza uccisa da un coetaneo a Monteveglio: “Oggi era lì vicino a noi”

Vincenzo e Giusy Gualzetti si sono sposati

Monteveglio (Bologna), 9 giugno 2023 – Un sorriso sul volto di chi ha sofferto e continua a soffrire da quando Chiara se ne è andata. Si sono sposati Vincenzo e Giusy Gualzetti, genitori della ragazza barbaramente uccisa da un coetaneo ormai due anni fa.

Approfondisci:

Bologna, omicidio Chiara Gualzetti: in cella il killer simula un finto delitto

Bologna, omicidio Chiara Gualzetti: in cella il killer simula un finto delitto

“Era un grande desiderio di Chiara, siamo sicuri che oggi era lì vicino a noi”. Con queste parole i genitori della 15enne, hanno fatto sapere di esser convolati a nozze, attraverso un breve post pubblicato su Facebook.

Una foto li ritrae insieme al sindaco di Valsamoggia Daniele Ruscigno, presente anche nel giorno della tragedia. Il primo cittadino ha celebrato il matrimonio all'ospedale di Bazzano, dove la donna è ricoverata per alcune cure.

Approfondisci:

Omicidio Chiara Gualzetti, il papà: "Soddisfatti dalla sentenza, ma non ci ridarà Chiara"

Omicidio Chiara Gualzetti, il papà: "Soddisfatti dalla sentenza, ma non ci ridarà Chiara"

"Ci siamo sposati con grande gioia ma con la morte nel cuore. Era il grande desiderio di Chiara”, ha detto ancora il papà Vincenzo, ringraziando il sindaco Ruscigno, il comandante della stazione carabinieri di Bazzano Francesco Farina, i testimoni e tutti coloro che hanno partecipato per rendere questo giorno speciale.

La tragedia di Chiara Gualzetti

L'omicidio avvenne il 27 giugno 2021 nel parco dell'Abbazia di Monteveglio, a pochi passi dalla casa dove Chiara abitava con i genitori. La ragazzina fu accoltellata e finita a calci e pugni da quello che credeva un amico, il 16enne che l'aveva attirata in una trappola, per poi ucciderla.

Il giovane killer, che dal giorno dell'omicidio è in carcere al di Pratello, confessò poi agli inquirenti di aver agito perché guidato da un demone. A marzo di quest'anno per il ragazzo, nel frattempo divenuto maggiorenne, è stata confermata in Appello la condanna a 16 anni e quattro mesi.