Bologna, 24 maggio 2024 – In seguito a una complessa indagine, la Guardia di Finanza di Bologna ha dato esecuzione a un decreto di confisca emesso dal tribunale di Milano - sezione autonoma misure di prevenzione ai sensi della normativa Antimafia - nei confronti di un imprenditore di 70 anni con attività in provincia di Bologna: persona formalmente residente nel Principato di Monaco ma di fatto domiciliato nel pavese.
Il provvedimento ablativo, definitivo in seguito all’inammissibilità del ricorso presentato in Corte di Cassazione, sarebbe l’epilogo di una lunga vicenda giudiziaria iniziata nel 2014 sotto il coordinamento della Procura bolognese, che ha visto l’uomo condannato in primo grado alla pena di reclusione di 6 anni per bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale derivanti dal fallimento di una srl con sede sotto le Due Torri, e omessa dichiarazione.
Gli accertamenti delle Fiamme Gialle avevano già evidenziato "la sistematica evasione fiscale perpetrata personalmente o a mezzo di società a lui riconducibili, arrivando ad accumulare un grosso debito verso l’Erario, e la formazione di un ingente patrimonio con un agiatissimo stile di vita”.
Tutto in netta contrapposizione con l’irrisorio profilo reddituale, fa sapere la Finanza: circa 180 mila euro dal 1979 a oggi. In questo contesto investigativo le indagini del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Bologna sono poi proseguite sotto il coordinamento della Procura di Pavia e nello specifico del sostituto procuratore Andrea Zanocelli, in quanto è li che l’uomo è domiciliato, con la richiesta e successiva applicazione della misura di prevenzione patrimoniale.
E’ stata quindi disposta l’ablazione definitiva a favore dello Stato di beni aventi un valore complessivo di 15 milioni di euro.
Si tratta di 7 auto di pregio tra le quali Range Rover, Bentley, Audi e Mercedes-Benz, beni mobili come orologi e penne da collezione per oltre 350 mila euro e risorse finanziarie, liquide o giacenti su rapporti bancari, per circa 724 mila euro e 9 immobili (terreni e fabbricati), tra cui 3 ville nel pavese (di cui due con parco e piscina) e una lussuosissima villa in stile californiano a picco sul mare in Francia, a Roquebrune-Cap Martin. Solo quest’ultima del valore di circa 7 milioni di euro.
Nel corso delle indagini è emerso che quest’ultimo complesso immobiliare (unitamente a due auto di pregio), era attribuito fittiziamente a terzi dal destinatario del provvedimento di confisca, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione, secondo quanto appurato dalle indagini della Guardia di Finanza
Per questo l’uomo è stato prima sottoposto a misura cautelare personale e poi condannato, con rito abbreviato, alla pena della reclusione di 1 anno 6 mesi.