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Villa Inferno processo a Bologna, le richieste del pm. Ecco quanto rischiano gli imputati

Tre proposte di patteggiamenti, 10 richieste di condanna (con il rito abbreviato) e un imputato che andrà a giudizio

L'ingresso di Villa Inferno, a Pianoro

Bologna, 11 gennaio 2022 - Tre proposte di patteggiamenti, 10 richieste di condanna (con il rito abbreviato) e un imputato che, con ogni probabilità non avendo chiesto nessun rito alternativo, andrà a giudizio. Questo il risultato che arriva al termine di quattro ore e mezzo di battaglia nella seconda puntata della preliminare del processo sui festini a base di sesso e droga, alla presenza di una minorenne, di Villa Inferno a Pianoro.

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L'ingresso di Villa Inferno, a Pianoro
L'ingresso di Villa Inferno, a Pianoro

I reati contestati, a vario titolo, sono induzione alla prostituzione minorile, spaccio, produzione e divulgazione di materiale pedopornografico e tentata truffa aggravata. Tra chi ha scelto di patteggiare, presentando una proposta 'danni più soldi alla parte lesa', c'è Davide Bacci, proprietario dell'abitazione di Pianoro; con lui Luca Cavazza, ex ultras della Virtus, e l'avvocato Umberto Mancini. Si va dall'anno e quattro mesi ai due anni, più cash.

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Diversa la scelta degli altri imputati, dieci dei quali hanno optato per l'abbreviato che dà diritto a uno sconto di  un terzo della pena: le richieste del pubblico ministero Stefano Dambruoso vanno da 1 anno e 4 mesi a 3 anni e 8. Dei 15 imputati, uno risulta ancora irreperibile, mentre un quindicesimo non ha chiesto nessuno rito alternativo e andrà a giudizio. Il 25 gennaio toccherà alle ultime difese discutere, poi il gup Alberto Gamberini emetterà la sentenza.