Con il termine del piano freddo previsto dal Comune – concluso il 31 marzo – il dormitorio di Villa Aldini ha chiuso i battenti, suscitando il malumore di chi, negli ultimi anni, ha potuto dare una mano ai senzatetto accolti all’interno della struttura. Come la storica villa che guarda Bologna dalla collina, terminano le attività in "tutti gli altri posti straordinari del piano freddo – spiega l’assessore al welfare, Luca Rizzo Nervo (foto in basso) –. Villa Aldini è stata utilizzata in questi anni, in attesa del progetto di ristrutturazione che ora parte".
In compenso, prosegue Rizzo Nervo, "il prossimo inverno per il piano freddo avremo a disposizione Villa Serena, già usata in passato e che quest’anno era in ristrutturazione. Quindi non chiude niente di imprevisto. Semplicemente si chiude il piano freddo e si torna alla dotazione ordinaria di strutture".
La risposta del Comune, però, non fa comunque dormire sonni tranquilli. "La chiusura di Villa Aldini ci interroga sul destino dei nostri amici senza tetto – dice Elena Zambellini del Cestino, gruppo di volontariato della Parrocchia Annunziata e vicino a Sant’Egidio che da due anni fornisce vivande e ‘carezze’, instaurando relazioni amicali durante la settimana negli orari serali –. È solo l’emergenza freddo che spinge una risposta di accoglienza? Non può essere l’orario legale a soddisfare un bisogno di questo tipo. Sono persone che, anche se hanno lavori precari, non trovano risposte abitative". "Confidiamo – conclude– che questa soluzione di accoglienza sia spostata non solo territorialmente ma anche nel tempo, divenendo così una risposta non stagionale".
Fa eco Simona Cocina, della comunità Sant’Egidio: "Abbiamo ricevuto diverse telefonate da parte di chi, già da stasera, non sa più dove andare– spiega –. Alcuni riusciremo ad accoglierli nelle nostre strutture, ma c’è bisogno di affrontare il tema con grande attenzione. Non è un problema, infatti, che si limita solamente all’inverno – spiega –. Più luoghi vengono aperti, più vite vengono salvate, ma non possiamo aspettare il piano freddo per trovare una nuova sistemazione. Anche perché non tutti i senza tetto riusciranno a trovare subito un luogo in cui essere ricollocati: il volto di una città si vede da come accoglie i poveri".
g. d. c.