MONICA RASCHI
Cronaca

Vigorso, dopo la piena: "No al trasferimento, il Centro rischia di morire"

L’allarme della Cgil: "Struttura pubblica unica, se va sul mercato è finita. Va messa in sicurezza con il piano ad hoc promesso oltre un anno fa".

Il Centro protesi Inail di Vigorso invaso nuovamente dall’acqua

Il Centro protesi Inail di Vigorso invaso nuovamente dall’acqua

Bologna, 24 ottobre 2024 – "Mettere in sicurezza il sito dove sorge il Centro protesi Inail di Vigorso, non trasferirlo". Lo chiedono con forza Fiom Cgil e Fp (Funzione pubblica) Cgil di Bologna, dopo aver appreso dell’intenzione di spostare la struttura dopo l’ennesimo allagamento. L’alluvione di sabato scorso ha messo in ginocchio anche l’importantissima struttura, centro di riferimento anche per gli atleti paralimpici, tra questi Alex Zanardi, Bebe Vio, Martina Caironi, Manu Maxcel Amo. L’ Idice ha esondato e la piena ha invaso la struttura e tutto il terreno circostante, costringendo alla chiusura con conseguenti, gravissimi, disagi per chi stava aspettando una protesi. Il Centro dovrà essere tutto ripulito e risistemato e queste operazioni necessiteranno di tempo e non è stato specificato quando potrà avvenire la riapertura. Dal Centro viene comunicato che "per le conseguenze dell’ondata di maltempo che ha investito l’Emilia Romagna, tutte le attività tecniche e sanitarie del Centro protesi Inail sono momentaneamente sospese. Gli assistiti per i quali era stato programmato l’accesso in ricovero, day-hospital, trattamento tecnico ambulatoriale, prima visita per i prossimi giorni, saranno contattati per fissare la nuova data".

Il sindacato sottolinea di avere "appreso dalla stampa della presunta volontà di trasferire il Centro presso altre strutture, abbandonando l’insediamento di Vigorso. Tale opzione per noi non è contemplabile, se non per il tempo strettamente necessario a mettere in sicurezza il sito". E non manca di rilevare che il problema si era posto subito dopo il nubifragio dello scorso anno: "Già dopo l’alluvione del 2023 ci eravamo fatti promotori di un tavolo istituzionale presso la Città metropolitana di Bologna e in quella sede, alla presenza della direzione centrale di Inail, degli enti locali e della Regione, avevamo chiesto un ’Patto per il rilancio del Centro protesi’".

Ma, a quanto segnala la Cgil, "quella richiesta è oggi più attuale che mai e aspettiamo con urgenza l’avvio degli interventi di messa in sicurezza promossi dalla struttura commissariale per l’alluvione annunciati in Città Metropolitana. Siamo consapevoli che dopo tre devastanti alluvioni in poco più di un anno si possa cadere nello sconforto, vedendo vanificati gli enormi sforzi fatti per riattivare il Centro – dichiarano –. Tuttavia crediamo che l’unica opzione non sia quella di lasciare il sito, magari dividendo produzione, ricerca, degenza e riabilitazione".

Il timore che viene messo in evidenza dai rappresentanti dei lavoratori è quello di "affondare un’eccellenza pubblica, punto di riferimento per gli amputati e infortunati sul lavoro e lo sport paralimpico, avvantaggiando interessi privati e del mercato. Pensiamo che non si possa decidere il futuro di un sito così importante sull’onda dell’emozione e chiediamo quindi un confronto immediato con la dirigenza dell’Inail, alla presenza delle istituzioni, per la definizione di un piano emergenziale, ma soprattutto a medio e lungo termine".

"Sono ormai anni che chiediamo il piano industriale, ma passano i dirigenti e il piano non arriva – denunciano –, mentre il centro si svuota di competenze e professionalità. Vigileremo perché l’alluvione non sia il pretesto per dismettere Vigorso e la sua ’anomalia’ che tiene insieme produzione, ricerca e riabilitazione sanitaria, e alla dirigenza Inail diciamo con forza che il futuro del Centro protesi non si decide senza i lavoratori".