Bologna, 13 novembre 2024 – Il clima è incandescente a Bologna, dopo le manifestazioni di sabato scorso. Alla corteo degli estremisti di destra di “Rete dei Patrioti”, autorizzata da Prefettura e Questura, sono seguite due contromanifestazioni indette da Anpi e centri sociali. Durante gli scontri fra militanti antifascisti e polizia, un uomo è stato preso di mira in Strada Maggiore. Stava camminando con la compagna sotto i portici quando circa quindici persone hanno circondato la coppia.
Calci, botte e poi una forte ginocchiata alla testa. Alcuni giovani sembrano voler fermare i compagni più violenti. Il ferito si rialza e se ne va via sanguinante. Tutto questo a Bologna, in pieno centro. L’uomo pare però non avere presentato ancora nessuna denuncia.
Intanto non si placano gli scambi di accuse fra il sindaco Matteo Lepore e il governo Meloni. “Ci hanno mandato 300 camicie nere”, ha tuonato il primo cittadino, per poi aggiungere: “Penso che la Presidente debba spiegare come mai sia stata presa la decisione di organizzare una manifestazione di questo tipo in pieno centro a Bologna”. Il vicepremier Matteo Salvini, difendendo il ministro degli interni Matteo Piantedosi, non ha tardato a rincarare: "È sconcertante che il sindaco di una città importante come Bologna, dopo episodi di violenza vergognosi e i centri sociali che menano e inseguono i poliziotti con i bastoni, invece di chiedere scusa dica che il governo manda in giro per l'Italia le camicie nere”.