Avrebbe dovuto occuparsi di trasportare anziani, disabili e infermi in ambulanza. E invece, secondo quanto ricostruito dalla Guardia di finanza, funzionava come semplice schermo utilizzato dai soci e, in particolare dal presidente, per intascare denaro e beneficiare dei vantaggi fiscali riservati agli enti senza scopo di lucro.
Una finta associazione di volontariato è stata smascherata dalle Fiamme gialle del comando provinciale di Bologna. Si tratta de ‘La Ninfea’, piccola realtà con sede a Medicina, che ha preferito ieri non commentare la vicenda spiegando di essersi già rivolta a un legale. Secondo quanto ricostruito dalla Finanza al termine di una verifica fiscale, lo status di ente no profit sarebbe appunto stato sfruttato dall’associazione per nascondere proventi da destinare a scopi non solidaristici. Come noto, i soggetti del terzo settore sono infatti caratterizzati dal loro scopo non lucrativo e dallo svolgimento, in via principale, di attività finalizzate a soddisfare l’interesse della collettività. E tra le principali agevolazioni fiscali possono contare sull’esenzione dal pagamento dell’Ires e dell’Iva.
Le Fiamme gialle della compagnia di Imola, attraverso l’analisi della documentazione contabile e dei bilanci presentati dall’associazione, "ne hanno disconosciuto la natura di ente non commerciale – ricostruiscono i finanzieri – a causa di una serie di anomalie come, tra l’altro, numerosi prelevamenti operati dal presidente e utilizzati per spese personali non giustificate, ben lontane dal perseguimento di finalità solidaristiche". In questo senso, gli investigatori hanno accertato le spese per i viaggi del presidente, nonché quelle dell’abbonamento Netflix.
Alla luce di quanto sopra, i militari hanno ricostruito il volume d’affari generato dall’ente no-profit nel corso degli ultimi quattro anni e ricondotto a tassazione ordinaria un importo pari a circa 310mila euro.
"L’operazione condotta dai finanzieri dimostra la grande attenzione costantemente dimostrata dalla guardia di finanza a contrasto delle frodi fiscali in tutte le loro declinazioni – commentano le Fiamme gialle –, intervenendo in maniera incisiva anche in settori, come quello volontaristico, che si basano sul perseguimento di interessi sociali e solidaristici, tutelando i cittadini onesti che ripongono grande fiducia nelle organizzazioni no profit e garantendo un mercato basato sull’equità e sulla leale concorrenza".