Bologna, 26 ottobre 2024 – “Lepore ci attacca? Mentre lo fa, i cittadini di Bologna continuano a chiedermi come sia potuto accadere tutto questo. Ho interpellato i miei tecnici al ministero, che mi hanno risposto così: ‘Stiamo cercando senza successo, nelle relazioni tecniche dei lavori del tram, dei modelli predittivi sul comportamento del canale aperto”, in caso di maltempo.
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“Ora, pare, esistono solo il modello attuale su quanto successo lo scorso weekend, e quello del canale del Reno tombato per 70 anni, in cui non è successo nulla”. Galeazzo Bignami, viceministro alle Infrastrutture e ai Trasporti del governo Meloni, ha risposto così agli attacchi del sindaco Matteo Lepore riguardo ai “ritardi” e ai silenzi – poi dissipati con la telefonata del premier Meloni – di Roma. Bignami ha avuto un confronto con i tecnici del Mit, “anche perché il tram si fa con i soldi dati da noi, che poi sono i soldi dei cittadini”, ma “è stata cercata una relazione idraulica sui cantieri e non è stata trovata. Ai tecnici ho fatto anche vedere le conclusioni di Grazzini, che è un consigliere di Quartiere di Coalizione civica. Mi è stato risposto che è un climatologo, non un ingegnere idraulico. Mi si dice dai tecnici, inoltre, che non si può escludere a priori che il cantiere del tram in Riva Reno non possa avere ‘aiutato’ l’evento alluvionale. Noi – ha continuato il viceministro – vogliamo semplicemente che vengano accertate con chiarezza le responsabilità, chi doveva fare cosa. Lo dobbiamo ai cittadini. Lepore, che ho chiamato mercoledì, dice che il Comune non ha responsabilità. Bene, allora perché si agita per il legittimo esposto di FdI in Procura?”.
Da Bignami anche un chiarimento sullo Stato d’emergenza. “Al sindaco avevo anticipato quello che poi ho ribadito anche pubblicamente: ovvero che il Governo avrebbe fatto e farà la propria parte. Questo, evidentemente, a partire dalla dichiarazione dello stato di emergenza che, al di là delle somme stanziate, consentirà certezze sulle coperture dei lavori in somma urgenza e l’apertura della contabilità speciale necessaria per dare risposte al territorio. E’ evidente che la dichiarazione di ‘Stato di emergenza’ segue un iter definito dalla legge e un’istruttoria tecnica, poi potrà essere emanato. Come è altresì evidente che quanto avvenuto abbia una portata che porterà ad un esito istruttorio ben chiaro – ha aggiunto Bignami, che aveva anche partecipato al Ccs in Prefettura con la ministra Anna Maria Bernini –. Tutte cose note e risapute anche alla luce di quanto avvenuto nel maggio del 2023. Le parole del sindaco aprono una incomprensibile polemica con governo che nonostante ciò continuerà ad operare nell’interesse di Bologna”.
Centrodestra all’attacco nel question time di ieri. “Chiediamo un mea culpa serio e le sue dimissioni – ha affermato Matteo Di Benedetto (Lega) –, il sindaco ha mancato di rispetto e non ha ancora trovato il tempo di chiedere scusa ai cittadini”. Per il leghista Giulio Venturi, “collaborazione non significa non assumersi le proprie responsabilità” Nicola Stanzani: “Dal sindaco è arrivato un appello all’unità, da noi all’umiltà. Ci sono grosse lacune strutturali sui cui è giusto dire la verità ai cittadini”. I civici Samuela Quercioli e Gian Marco De Biase: “Si convochi un Consiglio comunale straordinario per fare il punto della situazione”. Infine la consigliera regionale Valentina Castaldini: “Sindaco in evidente difficoltà, vediamo una mancanza di direzione nelle azioni, ma serve una leadership chiara”.