Bologna, 9 luglio 2023 – “Basta aspettare e subire... è arrivato il momento di agire!". I residenti della zona di via Gandino sono spaventati e stanchi. Spaventati per l’escalation di furti e rapine a mano armata in casa; stanchi per la mancanza di risposte adeguate, in termini di sicurezza, finora ricevute. "Se nessuno ci vuole aiutare, non ci resta altro che fare da soli", spiega una delle residenti che si è fatta promotrice di una raccolta di adesioni per riuscire, autofinanziandosi, a dotare le strade di un servizio di vigilanza privata h24, con operatori equipaggiati anche con droni e telecamere. "L’idea sarebbe quella di avere più vigilanti in servizio nelle strade di questa zona, bersagliata dai furti – spiega –. Io mi sono trasferita a vivere nel quartiere proprio nei giorni in cui tre rapinatori armati di pistola sono entrati nell’appartamento di via Bellacosta. Anche io ho un cane, anche io ho una portafinestra che dà sul giardino: devo vivere nel terrore o murarmi in casa?".
E quindi, assieme ad altri residenti, la donna si è attivata: "Ho contattato diverse agenzie di sicurezza e vigilanza private. Il costo di un operatore, all’ora, è come minimo di 15 euro. Una cifra che va moltiplicata per le ore di servizio, i giorni... E poi sicuramente, perché la zona sia coperta, ci vogliono più vigilanti in servizio sullo stesso turno". Di conseguenza, la cifra lievita: "La spesa adesso è molto alta. Ma se tutti i residenti di queste strade della zona Murri e alle spalle dei Giardini Margherita aderissero all’iniziativa, verrebbe un costo irrisorio da coprire. E ne guadagneremmo tutti in salute".
L’iniziativa per il momento ha raccolto una cinquantina di adesioni: "Abbiamo veicolato il volantino sulle chat di quartiere su Whatsapp, chiedendo anche di appenderlo nei condomini. Siamo ancora pochi. Se questa idea arrivasse a tutti i residenti, sono certa che troverebbe molti consensi". L’idea della vigilanza privata arriva a pochi giorni dall’annuncio del Comune di voler istituire una sorta di chat di comunità, con un referente indicato che segnali alle forze dell’ordine, volta per volta, le situazioni sospette o ritenute di rischio nel quartiere. Una proposta che però non pare aver riscosso pieni consensi tra i residenti, tanto da far nascere l’idea del pattugliamento fisso privato: "L’unione fa la forza – conclude la residente –: chi vuole aderire, può contattarmi al 3339509860, indicando il proprio nome e indirizzo".
Di Benedetto (Lega Bologna): “Il Comune porta i cittadini allo stremo”
"Surreale il fatto che i cittadini siano costretti a muoversi privatamente e usando i propri risparmi per mettere in sicurezza la loro via”. Interviene così Matteo Di Benedetto, capogruppo della Lega Bologna: “L’Amministrazione non può continuare a non fare o ritardare gli investimenti necessari per la sicurezza della nostra città. Continua ad aspettare finanziamenti del governo, mentre investe le nostre risorse in misure ideologiche come la città 30. Si rimetta al primo posto la sicurezza della comunità – a. Siamo ai primi posti per le violenze sessuale, una piazza di spaccio paragonabile alle peggiori d’Italia, con la droga che rovina e colpisce sempre di più i giovani come gli adulti, la criminalità e microcriminalità, anche minorile, che imperversa in vaste aree della città. Lepore e i suoi soci, nel mentre, vanno in giro con cartelli 30 o sfilano ai pride. È ora di rimettere al centro la sicurezza, partendo anche da Via Gandino”.