ANGELA CARUSONE
Cronaca

Il veterinario Unibo risponde: le allergie nei cani e nei gatti, come riconoscerle e curarle

Francesca Aspidi, referente di dermatologia, spiega quali sono i segnali da non sottovalutare, quali sono le razze più predisposte a sviluppare problemi cutanei e cosa c’è sapere sull’alimentazione

Nel riquadro Francesca Aspidi, medico veterinario referente di dermatologia al Dimivet di Ozzano

Nel riquadro Francesca Aspidi, medico veterinario referente di dermatologia al Dimivet di Ozzano

Bologna, 3 giugno 2024 –  Come gli esseri umani anche i nostri amici a quattro zampe possono avere problemi dermatologici. In ambito veterinario infatti, esiste una branca che studia tutto quello che riguarda la cute di cani e gatti, ma non solo. Questo perché non sempre prurito, rossori, leccamento e lacrimazione sono sintomi legati all’alimentazione.

Per sfatare alcuni miti e cercare di comprendere cosa fare nel caso in cui il nostro cane o gatto manifestasse problemi cutanei abbiamo intervistato Francesca Aspidi, medico veterinario referente di dermatologia presso il Dimivet- Dipartimento di Scienze mediche veterinaria dell’Università di Bologna, a Ozzano dell’Emilia. 

Dottoressa, quali sono i segnali di problemi cutanei in cani e gatti?

"Il prurito è uno dei primi segnali di possibili problemi legati alla cute perché i fattori che lo possono scatenare sono tre: ipersensibilità alla puntura di pulce, reazione avversa al cibo e dermatite atopica. E’ per questo che se il proprietario nota che l’animale si gratta insistentemente deve rivolgersi a un medico veterinario per una giusta diagnosi. L’ipersensibilità alla pulci ad esempio, non si scatena perché il nostro cane o gatto ha questi parassiti ma perché ha una particolare reazione alla saliva delle pulci. Ne bastano poche per scatenare una reazione importante”.

E per quanto riguarda il cibo? Spesso il pollo viene additato come principale causa di problemi dermatologici…

“E’ bene fare delle precisazioni. Reazioni avverse al cibo che si scatenano a livello dermatologico sono riscontrare soprattutto in animali giovani, intorno al primo anno di età. Nel gatto invece si può sviluppare sempre. L’unico modo per diagnosticare problemi dermatologi legati all’alimentazione sono analisi eseguite dal veterinario per l’allergia alimentare, ma è un iter che comprende un trattamento serrato degli ectoparassiti e un trial dietetico ristretto per arrivare a una diagnosi. Per quanto riguarda il pollo è sempre stato un alimento incriminato, ma non esistono studi scientifici che ne dimostrino la pericolosità o il legame con problemi di cute. Sconsigliamo sempre il ‘fai da te’ o l’eliminazione di un alimento senza necessità, perché sarebbe inutile alla cura dell’animale. E’ necessario individuare la giusta causa per la risoluzione del problema. Il prurito costante può portare il cane o gatto anche a ferirsi generando infezioni. Non è una cosa da prendere sotto gamba”.

Si possono avere problemi cutanei anche a causa di polvere o piante?

“Certo. Il soggetto nasce sicuramente con una predisposizione a reagire a patogeni esterni che possono essere di tipo indoor, come gli acari della polvere, o outdoor come pollini e graminacee. La malattia che si sviluppa può portare a infezioni cutanee come le piodermini che possono causare prurito. In questo caso la terapia può essere anche un’adeguata shampoo terapia per cercare di limitare al massimo l’utilizzo di antibiotici”.

Esistono razze più predisposte allo sviluppo di problemi dermatologici?

“Premettendo che la causa va sempre indagata, sicuramente il bulldog francese, il bulldog inglese, lo shihtzu, i labrador, l’american staffordshire terrier e il westie sono tra le razze più predisposte”.

Cosa consiglia ai proprietari di cani e gatti?

“La prima cosa è una buona protezione antiparassitaria tutto l’anno e non solo nei mesi estivi. Questo è fondamentale perché le pulci ci sono sempre e ormai anche le zecche. Sappiamo ad esempio che queste si disattivano sotto i 4 gradi ma a Bologna, ad esempio, a gennaio sono stati registrati 13 gradi di temperatura. Quindi una protezione mirata e stabilita insieme al medico veterinario sicuramente è il primo passo per tutelare i nostri animali e la loro cute, senza dimenticare che anche i gatti che vivono in casa possono prendere le pulci. Inoltre consiglio sempre di rivolgersi a un veterinario non appena si notano rossori o anche lacrimazione eccessiva nell’animale”.